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Asia, Consigli di viaggio, Thailandia

Phuket, Tailandia: tutte le informazioni utili, le spiagge migliori e come viaggiare low cost

Scrivere un post su Phuket è difficile. Difficilissimo.

E’ un’isola stupenda – non avrebbe avuto il successo che ha, altrimenti – dai mille aspetti diversi, con spiagge bianchissime, acqua verde, scorci panoramici, elefantini e scimmie a completare il quadro.

Ma Phuket e la sua città di punta, Patong, sono anche la latrina più squallida della Thailandia, dove tutto costa tre volte tanto, perché tutto si può comprare.

Ogni angolo è a misura di turista: pacchiano, ammiccante, in vendita.

Ad ogni angolo un “massage massaaaaage”, una bancarella che vende magliette taroccate, un “taxi, taxi”.

Gianni ha fatto un paragone stupendo che rubo e condivido.

Phuket, Tailandia: tutte le informazioni utili, le spiagge migliori e come viaggiare low cost. locale tipico di Patong

Phuket, Tailandia: tutte le informazioni utili, le spiagge migliori e come viaggiare low cost – Patong

“Dopo Patong quello che vedi è bello… Ma c’è sempre un ma. E’ come ascoltare dopo che ti hanno appena tirato un raudo vicino alle orecchie. Ci senti… Ma male.”

E quindi questo post sarà una mini guida per girare l’isola, spendendo praticamente nulla, evitando le tappe turistiche (no, nessun giro a dorso di elefante), non andando nelle zone limitrofe (no Phi Phi o Similan… a parte il costo abbiamo evitato anche per il brutto tempo… Spendere 40€ a testa per stare su una barca a svomitazzare… Beh, no, non era nei programmi) e prendendo solo un motorino per 200 THB al giorno (le tariffe vanno dai 150 ai 300 in alta stagione. L’isola è grande (è quasi esattamente il doppio dell’Isola d’Elba), ma è fattibile girarla su un due ruote. Anche se non è molto comodo, ecco.

Il primo giorno abbiamo optato per il giro della parte sud dell’isola. Le tappe, queste.

L’isola è invasa dai russi. Sono ovunque, quasi indistintamente.

  • Karon. La spiaggia più lunga dell’isola (circa 5 km) di sabbia thailandese, fondali azzurri e alberghi a ridosso della spiaggia. Pare essere una zona per famiglie… A me è sembrata una piccola Patong
  • Kata e Kata Beach. Paesino bruttarello, spiaggia (adesso senza più lettini ed ombrelloni) carina. Non ci siamo fermati, abbiamo dato solo un’occhiata. Ho letto pareri contrastanti.
  • Nai Harn Beach, dopo il laghetto – consigliato un giretto attorno con tappa al tempio – si trova questa spiaggia un po’ nascosta e non troppo affollata (con tanto di vegetazione che un po’ ripara dal sole cocente), qualche ristorantino. Consigliata, anche se invasa, anche questa, da russi. 
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    Phuket, Tailandia: tutte le informazioni utili, le spiagge migliori e come viaggiare low cost Phromtheap Cape

  • Tappa ad uno dei punti più panoramici dell’isola: Phromtheap Cape, visibile da due diversi punti. Fate uno stop quando vedete una enorme pala eolica che spunta, e poi, dopo, nel punto canonico dove si fermano i bus. Delizioso il tempietto degli elefanti. Qui, nessun russo… Ma un paio di autobus di cinesi mi ha un po’ rovinato la poesia. Ah, per la cronaca: in Cina va di moda la permanente. Sì, quella anni ’80. Se morite dalla voglia di bervi un cocco fresco… Preparatevi a pagarlo una cifra assurda.

    10897974_10153505964173327_5020672662Phuket, Tailandia: tutte le informazioni utili, le spiagge migliori e come viaggiare low cost Phromtheap Cape, tempio elefanti

    Phuket, Tailandia: tutte le informazioni utili, le spiagge migliori e come viaggiare low cost Phromtheap Cape

  • Scendendo dalla collina si arriva a Rawai beach, piccolo paesino non turistico conosciuto per essere uno degli ultimi semi baluardi di originalità dell’isola, in cui vivono i cosiddetti “zingari di mare”(I Chao Leh) sono gli ultimi rimasti di una popolazione Indo-pacifica di religione animista. Sono circa 400, e sono ancora abbastanza legati alla loro tradizione di pescatori di pesci… E perle. Se volete mangiare tanto buon pesce, questo è il posto giusto.CI sono ristorantini di mare vicino alla spiaggia, si possono noleggiare long boat e pescare con loro.

    BIg Buddha - Phuket, Tailandia: tutte le informazioni utili, le spiagge migliori e come viaggiare low cost 

    BIg Buddha – Phuket, Tailandia: tutte le informazioni utili, le spiagge migliori e come viaggiare low cost

  • Risaliti in sella al nostro valido motorino che mi ha infiammato in nervo sciatico, ci siamo messi in direzione del gigantesco Buddha che domina l’isola: una gigantesca statua in cemento di 45 metri di altezza per 25 di diametro. Decisamente grosso. Carino, turistico. Le campanelle che adornano tutto il basamento sono deliziose e suonano al vento e ti dà decisamente l’idea di un posto anche solo vagamente sacro. Nella hall prima di salire verso la base del Buddha una fila di turisti si mette buona buona in ginocchio per farsi benedire da un monaco decisamente scoglionato. Paga, e tutto andrà bene. Tante scimmiette nella boscaglia intorno.

    BIg Buddha - Phuket, Tailandia: tutte le informazioni utili, le spiagge migliori e come viaggiare low cost 

    BIg Buddha – Phuket, Tailandia: tutte le informazioni utili, le spiagge migliori e come viaggiare low cost

Una cosa da segnalare sono tutti gli stop da fare prima di salire in cima: se non ricordo male c’è anche un paintball (si, uno di quei posti dove ti spari palle di colore) e tantissimi chioschi in cui potersi fermare, fare due coccole agli elefanti e poi eventualmente fare un trekking sul dorso di queste povere e incatenate bestie. Storco molto il naso. Non ho abbastanza informazioni per capire se un elefante sta bene o meno, ma molti non mi sembravano propriamente felici.67292_10153505966468327_6555711374483000866_n

  • Wat Chalong. Un classico tempio thailandese, particolarmente venerato perché custodisce la statua del monaco Luang Pho Saem che contribuì a sedare una rivolta dei minatori cinesi alla fine del 1800. Infatti Puket per anni è stata sulle rotte marittime dei cinesi che si sono accorti delle ricche risorse di stagno e ne hanno, ovviamente fatto un business. Il passaggio dei cinesi è rimasto visibile soprattutto nel festival Vegetariano che si svolge ad ottobre. Purificazione dell’anima e del corpo… Anche se nell’isola della perdizione mi sembra un po’ difficile.
  • Phuket town. Decisamente bruttarella. Poco niente da vedere, qualche via carina con alcuni edifici di ispirazione portoghese ma… Nulla di più. Una cosa buona però l’abbiamo trovata: il Natural Restaurant. Ambiente squisito e cibo ottimo. Prezzi nella media di Phuket. Scordatevi i prezzi di Chiang Rai.

Il secondo giorno abbiamo avuto una guida d’eccezione, Giuseppe Bobbo che vive e lavora lì da anni e l’isola la conosce come le sue tasche. E quindi ci si è messo di vero impegno per farci vedere il meglio dell’isola, quegli scorci di bellezza e di originalità che ti lasciano intravedere scorci di mondi che risultano o inaccessibili o dimenticati. Come se tutto si fosse fermato nel tempo, ma solo per un attimo e quando lo guardi… Beh, te lo dimentichi velocemente.

Phuket, Tailandia: tutte le informazioni utili, le spiagge migliori e come viaggiare low cost 

Laem Sing Beach. Phuket , Tailandia: tutte le informazioni utili, le spiagge migliori e come viaggiare low cost

Quindi il giro è partito con una mattinata in spiaggia, tra cocco fresco da bere, massaggiatrici da spiaggia e un mare sfortunatamente un po’ torbido.

1 – Laem Sing Beach. Spiaggetta che si raggiunge scendendo da una ripida scalinata in mezzo alla selva. Fino a pochissimo tempo fa si trovavano sdraio ombrelloni e quanto di fruibile sulla migliore spiaggia riminese. Ma a quanto pare per nuove leggi e per questioni di sovranità (la spiaggia è del re, quindi tu non puoi piantarci un ombrellone) adesso devi metterti il tuo asciugamano sulla sabbia e attaccarti al tram. A parte la scomodità, non so come era prima ma così la spiaggia mi sembra proprio bella e decisamente meno “barbarizzata”. Ovviamente se volete mangiarvi qualcosa o fare un massaggio ci sono ad ogni angolo persone pronte a soddisfare (quasi) ogni vostro desiderio.-

2- Bangh thao. Il sogno caraibico. Alberghi che affacciano sul mare, localini sulla spiaggia, mare trasparente e cristallino. Hai la sensazione di essere in una enorme, gigantesca, splendida cartolina (anche qui senza ombrelloni). Ovviamente questa zona è colonizzata dai russi. Tutti i locali hanno la scritta prima in cirillico e poi in inglese, questo credo basti per spiegare il livello. Grandi villoni, enormi hotel dall’aria occidentale. Bella la spiaggia, ma oltre a quella, c’è da mettersi le mani nei capelli.

3 – Hat Nai Yang. Ok, ci siamo. Siamo arrivati a tirare una boccata d’aria, a vedere un po’ di quel mondo di cui ci aspettavamo di riempirci gli occhi. Accanto al parco Sirinat questa piccola spiaggia è in uno di quei contesti paradisiaci e tropicali: mangrovie, long boat dolcemente appoggiate a riva. Pochi turisti, sabbia bianchissima, pescatori pigri che dormicchiano al sole. Forse questo scorcio era Phuket negli anni 80. Una splendida Phuket. Tappa qui obbligata.10905994_10153505985293327_3940500164162453751_n

4- Ao Po Grand Marina. Zona portuale dove attraccano barche e Yatch, carino il pier ma per il resto è abbastanza brutta. Ma da questa parte si passa per arrivare alla splendida vista di Po Bay, dove tra le palle – come praticamente ogni volta – vi troverete un eco mostro iniziato e mai finito che è il perfetto pugno in un occhio di un view point strepitoso. Sulla collina non passa nessuno, regna un certo silenzio. La bellezza, prende quasi il sopravvento sull’uomo.

Phuket , Tailandia: tutte le informazioni utili, le spiagge migliori e come viaggiare low cost 

Khao Rang (Rang Hill) Phuket , Tailandia: tutte le informazioni utili, le spiagge migliori e come viaggiare low cost

5-Khao Rang (Rang Hill) tornati a Phuket town (in realtà a caccia di cibo… Con aspettative deluse visto che a in città moltissimi posti sono chiusi la sera) siamo stati a vedere lo splendido spettacolo dalla vetta di questa collina. Famosissimo, turistico, ma su di me le luci di una città vista dall’alto hanno sempre il loro fascino.

Piccola nota: tornando a Patong sulla strada ci siamo imbattuti, lungo la strada (nel senso che era perpendicolare alla strada e bloccava il traffico) in un serpente (pitone?) bianco e di circa 2 metri e mezzo.

Cioè, la natura è ancora viva, ma nascosta.

Informazione utile: Phuket è una delle provincie più ricche della Thailandia, a parer mio una buona parte viene dai soldi che raccattano in multe. Ovviamente abbiamo preso anche noi la nostra “multa di rito”, pagata 500 THB sul post. Il motivo? La patente delle auto non vale per guidare il motorino. Se non era quello, comunque, sarebbe stato altro. I poliziotti sono arrogantelli e a me, ovviamente, sono girate. Ma visto che non avevo voglia di vedere come trattano gli stranieri nelle loro prigioni ho evitato di tirar fuori l’avvocato delle cause perse che c’è in me e ho pensato di stare zitta. Comunque preparatevi a qualche bancomat…. Ops! Volevo dire Check Point della polizia locale.

Seconda informazione utile: noi abbiamo dormito a Patong. al Panomporn Patong Place, un posto delizioso, anche se a 15 minuti a piedi dal centro della città. Pulitissimo (le cameriere quasi mi mettevano a disagio per come pulivano e riordinavano tutto perfettamente), colazione inclusa, asciugamani che profumavano di biancheria della nonna. Promosso.

Su Patong e su tutto quello che è il brutto della Thailandia magari ne parlerò in un altro post, perché mi piacerebbe che questo fosse solo un post utile,  di chi lì ci va o ci capita e cerca di tirarne fuori il meglio.

Phuket è come una di quelle donne tutte rifatte, di cui guardi le foto giovanili e pensi “ma come cazzo hai fatto a conciarti così”?

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10 Comments

  • Reply Valentina

    Aspettavo questo post! Con tutte le volte che sono passata di li… ho sempre tirato dritto, per il nord, per il sud, o per qualche isola. Ora ho un amico che vive e lavora là. Finirà che lo andrò a trovare e vedrò di ricordarmi di questo post! anche perché conoscendo il mio pollo… mi porterebbe più in quartieri a luci rosse e a mangiare come se fosse sempre natale!

    2 Gennaio 2015 at 16:02
    • Reply Paola Annoni

      Alla fine forse Phuket è uno di quei posti che se anche non piace va visto…ALcuni scorci sono di una bellezza estrema e ripagano un po’ della bruttezza che regna in certe zone. QUando vai dimmelo che ti dò tutte le dritte possibili 🙂 un abbraccio

      3 Gennaio 2015 at 10:13
  • Reply Mattia

    Ciao.
    stavo dando un’ occhiata, ho una notte da spendere sull’ isola di Phuket.
    Perchè poi andrò 2 notti alle Similan ( ho letto che sono da evitare nel tuo blog….però almeno una volta sono da vedere ).
    Ti chiedevo, la Spiaggia Nai Yang, leggo dal blog che è piccola, ma dalle foto che ho trovato sembra enorme.
    Quella che dici tu è Nai Thon?

    Grazie!

    18 Gennaio 2015 at 16:54
    • Reply Paola Annoni

      Ciao Mattia! Grazie per la precisazione… Più che altro perchè mi sono espressa male..La spiaggia di Nai Yang che intendo è quella che si trova entrando nel parco naturale, che effettivamente non è molto grande (non è certo piccola!) ma guardando la mappa è veramente MOLTO estesa! Lunghissima!
      Per le Similan non ho detto di andarci eh! Noi abbiamo deciso di non andarci perchè non avevamo voglia di spendere troppi soldi e soprattutto…Perchè siamo stati sfortuati e abbiamo beccato brutto tempo e quindi rischiavamo di buttare proprio del tempo! 🙂 Se posso esserti utile… SOn qui! 🙂

      19 Gennaio 2015 at 10:49
  • Reply Giorgio

    Ennesimo resoconto di una vacanza fatta in maniera superficiale, con i soliti buoni propositi (vedi i poveri elefanti) e con i consueti brutti pregiudizi (vedi i russi invasori e gli “indigeni” che vanno bene solo se ancora all’eta’ della pietra), il tutto condito dall’arroganza del turista occidentale (anche in Italia ti fanno la multa se guidi la moto senza avere la relativa abilitazione…, paghi e non ti lamenti).

    Un po’ di umilta’ e meno saccenza sarebbero state opportune (vedi “Kata e Kata Beach. Paesino bruttarello … OMISSIS … Non ci siamo fermati, abbiamo dato solo un’occhiata”).

    Come scusante a cio’ e’ possibile affermare che la diversita’ tra la “vostra” Italia e qui e’ tale che molte cose sono difficili da comprendere in pochi giorni di permanenza (a dire la verita’ la visione peggiora nel corso dei primi anni di permanenza, per poi aprirsi dopo almeno una decina di anni di vita “stanziale”).

    Il vero problema, e di cio’ non ve ne faccio una colpa, sono gli stereotipi che rendono nella mente del turista occidentale (soprattutto italiano) un immagine della Thailandia a prezzi stracciati, comoda, naturale, amichevole e sorridente per 365 giorni all’anno.

    Il problema e’ che i tempi di “si’, Buana” sono passati da un pezzo e che a sorridere sempre si fa fatica e, spesso, si passa per deficienti.
    I problemi sociali ci sono, eccome, anche qui, la poverta’ pure e non penso che gli “indigeni”, non tutti contenti di rimanere nelle condizioni dei Chao Lee (che non hanno mai costituito la popolazione autoctona dell’isola).
    Occorre quindi accettare i tentativi per ragranellare qualche soldo … dai “massage, massage” ai venditori di cocchi e cercare di spendere il giusto senza essere spennati, ma senza fare i barboni e poi criticare su Internet.

    Permettimi un’ultima considerazione: prima di scrivere “Phuket e la sua città di punta, Patong, sono anche la latrina più squallida della Thailandia” prova a pensare quanto la scelta di risiedere a Patong (che non e’ la “citta’ di punta”, ma una semplice “latrina”) abbia contribuito ad avvelenare il tuo giudizio.
    Patong e’ un parco giochi per dubbi individui. Prenderla come punto di riferimento sarebbe come andare a Las Vegas e pensare che gli USA siano tutti fatti cosi’.

    Buon viaggio.

    26 Settembre 2015 at 4:41
    • Reply Paola Annoni

      Ciao Giorgio, prima di tutto grazie per esserti firmato. Di solito questi commenti che sparano a zero arrivano da mail anonime. E’ la prima volta che in un post che riguarda la mia Thailandia vengo tacciata di essere superficiale. Sono stata in Thailandia tante volte (e quando dico tante, significa tante!), ho visto dai villaggi della penisola di Trat, il Nord, e altre isole oltre a Phuket, sono stata in hotel di lusso come in guest house col letto di legno da 5$ a notte in due. Ho sempre voluto vedere tutto, Pattaya inclusa.
      Phuket non mi è piaciuta ma mi sono fatta guidare da una persona che vive lì da anni per trovare il bello dell’isola perchè all’apparenza, diciamocelo, è solo un posto brutalizzato dal turismo. Ho fatto un elenco delle cose che si possono fare gratis: dov’è che ho scritto “la Thailandia costa poco e io ci vado per approfittarne?”. Se vuoi sparare a zero sul turista italiano medio puoi farlo, perchè mi metto dalla tua parte. M non mettermi in mezzo, perchè poi mi incavolo. Non ho mai trattato nessun popolo da sì buana, men che meno i thailandesi. Quindi magari leggi altre cose che ho scritto sulla Thailandia, poi ne riparliamo. Buona giornata.

      28 Settembre 2015 at 8:36
      • Reply Giorgio

        Ciao Paola, scusa se nel mio precedente commento sono stato un po’ brusco, ma, frequentando la Thailandia dal 1990 e vivendoci stabilmente da circa 15 anni, ho rivisto nelle tue parole i tipici commenti “italioti” che si leggono spesso in rete.
        L’accusa di superficialita’ e’ stata causata proprio dalle tue parole …; per esempio definisci Kata “Paesino bruttarello” e subito dopo scrivi “Non ci siamo fermati, abbiamo dato solo un’occhiata”.
        Come tanti altri italiani non sopporti i Russi ed i Cinesi, … e probabilmente anche gli Esquimesi qualora arrivassero qui in massa, senza pensare che anche loro hanno i tuoi stessi diritti.
        Critichi gli “indigeni” che sbarcano il lunario cercando di vendere “magliette taroccate” o gridando “massage massaaaaage” e poi difendi a spada tratta i Chao Leh arrivando a scrivere “Se volete mangiare tanto buon pesce, questo è il posto giusto” senza accorgerti che il pesce da loro venduto arriva dal Mercato del Pesce di Phuket Town e viene venduto a prezzi molto piu’ alti di quelli praticati nei mercati rionali.
        Scrivi che la fortuna economica di Phuket per “buona parte viene dai soldi che raccattano in multe” raccontando di essere stata multata per non avere avuto la patente richiesta per il veicolo utilizzato ed aggiungendo l’illazione “Se non era quello, comunque, sarebbe stato altro”.

        Probabilmente questi tuoi sentimenti ed impressioni potrebbero anche esserti stati “trasmessi” dalla tua guida locale, magari in avanzata fase di disamoramento verso il suo luogo di adozione (succede spesso …).
        Se hai letto attentamente il mio post precedente, mai ho scritto che la Thailandia costa poco e che tu ci vai per approfittarne. Ognuno ha il suo metro e tutti sono liberi di scegliere a piacimento il modo di viaggiare, sia da “all inclusive” che da backpackers.
        Forse ti riferivi a “barboni” … che comunque non era rivolto a te specificatamente (come avrei potuto non conoscendoti ???) quanto alla massa di coloro che, spesso fuorviati dalle false informazioni reperite in rete o nei media, pensano che qui ci siano ancora le capanne con il tetto di paglia e che con 300 € si possa vivere un mese intero, e, quando poi si accorgono della triste realta’, passano i giorni successivi al ritorno a casa scrivendo su internet post infuocati e tuonando contro i commercianti famelici, gli albergatori ladri e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.

        Non mi permetterei mai di “metterti in mezzo”, ma consentimi, visto che hai reso pubbliche le tue opinioni scrivendole in rete, di esprimere il mio pensiero senza alcuna necessita’ di “incavolarti”.

        Comunque … su una cosa entrambi concordiamo : Patong e’ una latrina 🙂

        Con immutata stima.

        Giorgio

        PS: avevo letto tutto quello che hai scritto sulla Thailandia gia’ prima del mio post precedente 🙂

        28 Settembre 2015 at 20:01
  • Reply Paola Annoni

    Ottimo punto di vista il tuo, mi hai fatto pensare che alcune cose potevano essere male interpretate.
    Per esempio Kata “abbiamo dato solo un’occhiata” per me voleva dire che non ci abbiamo dormito, non siamo stati lì, abbiamo solo visitato in giornata. Oppure per la multa: mi sono molto incavolata per il modo: fermati, 500 TBH, il gendarme che mi prendeva in giro… No, non mi è andata giù. Ma ho pensato alla discussione che si era creata su questo post di Andrea in Thailandia [http://andreainthailandia.tumblr.com/post/83709036770/diffidate-dai-cattivi-consigli-lesperienza] e il mio nervosismo per quello che era successo [il modo], mi ha fatto scrivere una cosa un po’ fuorviante.
    Ho scritto cose che si possono fare low budget o gratis ma non ho detto che la Thailandia è economica e basta, e di questo dovresti incolpare più siti come zingarate che regolarmente pubblicano post in cui scrivono che con 300 € vivi da nababbo.
    La mia insofferenza verso russi cinesi e italiani comunque non varia a seconda del continente: sono invadenti ovunque 😉
    Questo post l’ho scritto dopo un viaggio che mi ha fatto vedere solo il peggio della Thailandia: è caduto il velo, l’amore cieco ha lasciato lo spazio ad una realtà pesante. Sono tornata a maggio, me ne sono innamorata ancora. Con la Thailandia ho un pessimo e un ottimo rapporto. Forse noti delle contraddizioni nelle mie osservazioni, ma sono solo lo specchio di quello che ho visto: la Thailandia non è certo omogenea! Tieni anche conto che molte cose le ho imparate da una ragazza Thai di Bangkok e da un’italiano che vive là da quasi 10 anni. E spesso i loro punti di vista sono assolutamente contrastanti! 🙂

    28 Settembre 2015 at 20:35
  • Reply Alessandro

    Ciao Paola , complimenti per questo splendido racconto , volevo chiederti una informazione sull’hotel da te segnalato, a Patong , il Panomporn Palace Patong , ebbene concordo in pieno con il tuo giudizio , in quanto anche noi ci siamo stati a gennaio 2015 , e siamo stati alla grande , e dato che noi a gennaio vorremmo tornarci , puoi darmi qualche aiuto o contatto per una prenotazione ? Ti chiedo questo perche’ il loro sito non funziona piu’ , io avevo una email, ma non mi hanno mai risposto.
    Grazie per l’aiuto.
    Alessandro.

    11 Ottobre 2015 at 16:27
    • Reply Paola Annoni

      Come ti ho risposto su facebook purtroppo non riesco ad aiutarti… 🙁 avevo prenotato tramite booking quindi non ho un contatto preferenziale!
      Fammi sapere se posso aiutarti in altro!
      Buona serata!

      12 Ottobre 2015 at 17:25

    Rispondi a Paola Annoni Cancel Reply