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Asia, Pensieri qua e là, Thailandia

I nostri errori in Thailandia. Destinazione consapevolezza.

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Si sa, io ho il culto del sud est asiatico, della Cambogia e della Birmania, in particolare. E poi lei, sempre presente nei miei racconti, la Thailandia.

Bangkok, il suo street food, la sua montagna dorata…  Un amore cieco, anestetizzato dal peperoncino e dalle zuppe che mi inebriavano i sensi.

Questo giro, quando ho messo il mio settimo timbro thailandese sul passaporto (son sette, ma non ci sono stata sette volte… Ma passata sì), sul volo di ritorno è apparso un messaggio nella mia testa che suonava più o meno così: “Oops! Something went wrong!”. Sì, proprio come quando facebook va in crash.

Io, con la Thailandia questo giro sono proprio andata in crash, sento proprio che si è rotto qualcosa dentro, e quindi ho provato ad analizzare cosa è successo.

Cosa mi è successo.

Perché come c’è stato un periodo in cui avevo smesso di mangiare sushi per un trauma subito in Giappone (un boccone sbagliato che si è bloccato in bocca e non andava né su né giù, né dentro né fuori… Uno shock inspiegabile), e così, il mio boccone thai è stata fondamentalmente colpa mia.

Ecco quindi un elenco di errori fatti, che hanno reso il mio viaggio più pesante di quanto non dovesse essere.

  • Abbiamo optato per il low budget pesante, e cioè dormire in guest house da 5 dollari in due a notte, e gli standard sono quelli offerti da un prezzo del genere. In Thailandia se vai a livelli davvero estremamente bassi, è come in ogni altro posto del mondo. Fa un po’ schifo. E se dormi in un letto scomodo e non pulitissimo non riesci a rilassarti, se non riesci a rilassarti, non ti riposi, e se non ti riposi il giorno dopo ti incattivisci. E’ la regola fisiologica del tuo corpo. Se stai bene, tutto ti va meglio. In Thailandia ti devi trattare nel modo corretto, e sicuro non sono quei 6€ in più a notte a testa che ti cambiano il costo del viaggio. Con 15$ a notte già si trova una camera bella, comoda, pulita e spesso di buon livello. Non ne vale proprio la pena di risparmiare 3€ sul dormire, perchè il gap tra una camera da 5$ e una da 15$ è enorme.concetto lato di low budget
  • Abbiamo sbagliato il modo di viaggiare. Cercando di spendere meno possibile (tra voli, alberghi, noleggio auto, cibo e tutte le cose comprate abbiamo speso circa 800€ per 15 giorni, a testa), ci siamo limitati nel fare le cose e quindi ci siamo persi molto. Magari una guida, un tour o qualcosa in più potevamo (e dovevamo) concedercelo.
  • Abbiamo azzardato troppo con il cibo. Seguendo i consigli del già citato e bravissimo Mark, abbiamo assaggiato praticamente ogni cosa… Con il risultato che non mi ricordo una mazza, ma un misto di sapori, colori, odori, intingoli che non mi sono rimasti impressi. Non riesco a ricordarmi un solo piatto strano mangiato in questo viaggio. A parte il Khao Soy che è il piatto tipico di Chiang Mai e del nord ed è stato una scoperta e un must.1509793_10153569309403327_4444144593004971687_n
  • questo? COsa sarà?
  • Abbiamo visto troppi templi in quest’ultimo anno. E l’entusiasmo, diciamocelo, è un tantino scemato.
  • 10881729_10153505984023327_4355710544658786036_n

Ma il problema principale è stato un altro. Dopo aver conosciuto la Thailandia, ho capito una cosa:

o fai il turista, o fai il nomade digitale.

Cioè, o tu fai tutte le cose da turista ( e cioè giro sull’elefante, donne giraffa e compagnia bella) e spendi i soldi come se fossi in vacanza, oppure ti godi il bello della Thailandia da expat, anche solo per un periodo, e quindi ne approfitti del costo della vita bassissimo, del cibo buono ed economico, del clima mite o caldo in qualsiasi stagione dell’anno.

Viaggiare come abbiamo fatto noi ti lascia quell’amaro in bocca di non aver visto niente, e quel poco che hai visto, l’hai fatto male. Anche se non è così.

La Thailandia o te la godi e fai tutto quello che ti offre, o vissuta così… Ti ritrovi come me, col il naso arricciato e un mito che crolla.

O stai sui binari, o vai proprio fuori dalla stazione.

E allora la domanda è: perché avete viaggiato così?

Prima di tutto il viaggio non era in programma quest’anno, ed è stata una follia dettata da un biglietto aereo prenotato con la Turkish che costava meno di 400€, e quindi scegli quello piuttosto che un paio di scarpe nuove e di un giaccone a Natale, e perché poi, siamo ingordi. Ma proprio maleducatamente ingordi quando si parla di viaggi. Quindi volevamo farlo, ma sapendo che era fuori dal budget annuale.

Per viaggiare tanto devi risparmiare, e quindi quando viaggi non fai mai lo spendaccione, ma stai attento.

Qui noi abbiamo fatto un pochino i barboni, e non abbiamo nemmeno imbarcato il bagaglio per risparmiare euro qua e là.

Era un po’ una sfida, abbassare il livello e viaggiare diversamente.

Un altro motivo è stato che, nonostante non demonizzi il turismo, detesto tutte le sue espressioni.

Per me, andare a vedere le donne giraffa e farsi una selfie o fare il trekking su un elefante maltrattato e incatenato da sempre e per il resto dei suoi giorni per passeggiare il culo alla gente… Beh, non mi va.

Non va perché quando vedo gli elefanti con quella portantina e penso alle parole di Andrea in Thailandia, che spiegava che “con la portantina, gli rovinano irrimediabilmente la colonna vertebrale”, e io, mi sento male per loro. (qui potete trovare un buon pezzo di Andrea che spiega come ha scelto il corso da mahout e a seguire tutti i post sui diversi giorni del corso)

Forse è questa la profonda differenza tra il fare il turista e viaggiare.

Il rispetto.

E dopo questo viaggio ho un po’ il rigetto, come con i gondolieri con la maglia a righe che ti cantano o sole mio al Venetian di Las Vegas, tanto per capirci.

Il turismo ha sviluppato tutto quel mondo non sotterraneo di prostituzione e pedofilia e di “tutto in vendita” che, ai miei occhi, fa perdere alla Thailandia tutto il suo fascino.

E’ diventato il paese del “è tutto in vendita”, se non dai una grattata alla superficie.

E quindi?

Mi sono sentita schiacciata tra il “non fare nulla perché se no fai la turista” e “fare le cose per cui poi diventi un turista e alimenti quello che dici di odiare”.

Vorrei che la Thailandia si facesse scoprire un po’ di più per la sua reale faccia e per la sua cultura che va oltre ai Buddha dorati, e si maltrattasse un po’ di meno, perché, diciamocelo, si maltratta un bel po’ (tra inquinamento, sporcizia, e distruzione dei fondali marini per portare i turisti qua e là ce ne sarebbe un bel po’ da dire).

D’istinto mi viene da rispettare e proteggere un posto del genere… Ma loro? Loro rispettano la loro terra o la loro cultura?

E poi?

Poi penso quello che si dice di un fidanzato un po’ stronzo, che poi ci porta i fiori. “ehh, ma poi mi porta i fiori…” . Sì, ma è anche quello che ti tratta male. E quindi anche questo paese, per mancanza di cultura forse, è lo stesso che coltiva orchidee e poi le stermina con le polveri sottili.

E’ uno, ed è l’altro.

E’ il paese dove le donne comandano nella coppia e dove si prostituiscono con più facilità (non generalizziamo, ovviamente… Le prostitute si trovano in ogni angolo del pianeta, ma il “modello di business” in Thailandia sembra legato a quello, più spesso che negli altri paesi), e come donna non riesci proprio a capire il loro mondo.

E’ la legge di domanda e offerta, baby.

E poi? Quante donne o uomini lascerebbero questo mondo per un lavoro “più onesto”?

Forse mi sta succedendo per la Thailandia quello che è nato per gli Stati Uniti: una conoscenza più approfondita che porta alla coscienza.

E quando prendi coscienza, è sempre un casino.

E in questo momento, della Thailandia, mi sembra di non averci capito, fondamentalmente, nulla.

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16 Comments

  • Reply La Ste

    Hai estremamente ragione scrivendo quello che hai scritto. Non è successo nulla alla nostra amata Thailandia (o forse un pochino si), stai solo conoscendola meglio.
    Proprio come in una vera storia d’amore 🙂

    24 Gennaio 2015 at 16:54
    • Reply Paola Annoni

      FOrse ci ho solo momentaneamente litigato e tornerà da me con un mazzo di lemongrass? <3

      24 Gennaio 2015 at 20:51
  • Reply Manuela Vitulli

    Sì, sono d’accordo con Stefi. La Thailandia tornerà da te con un mazzo di rose… per adesso devi metabolizzare (e quando c’è da metabolizzare vuol dire che la Thailandia ha suscitato qualcosa, anche troppo).
    Intanto ti ringrazio per questi post. Li sto divorando e tu sai perché 😉
    abbraccio!

    26 Gennaio 2015 at 22:54
    • Reply Paola Annoni

      La Thailandia non ti smuove niente se non hai voglia di ascoltare… COme ogni altro paese del sud est asiatico che ha il pregio ed il difetto di tirarti dentro per i capelli e masticare il tuo cuore finchè lui non sarà sicuro che ne hai abbastanza. Preparati 😉 baci

      27 Gennaio 2015 at 22:01
  • Reply Elisa - Tripvillage

    Leggere questo post mentre penso ad un viaggio in Asia mi fa pensare..
    Ero rimasta un po’ indietro con i tuoi post ed ora vado a recuperare immediatamente 🙂
    Devo dire che più leggo e più sono indecisa: sarò pronta a cambiare totalmente stile di viaggio?!
    Certo é che tra donne giraffa e gite sugli elefanti sicuramente la Thailandia perde punti. ODIO il maltrattamento degli animali, sopratutto se per attirare i turisti…
    Ho letto del centro di recupero sul blog di Stefania, tu ci sei stata per caso negli altri viaggi?

    27 Gennaio 2015 at 20:51
    • Reply Paola Annoni

      La Thailandia si destreggia sempre tra il bruttissimo ed il bellissimo, ma comunque non lascia indifferenti…E’ che certe cose o le fai turistiche o non le vedi… E’ sempre un po’ un casino, ti sembra sempre ti camminare su un filo, ma per un motivo o per l’altro ti assicuro che ne vale sicuramente la pena.
      Io non ho passato tempo con gli elefanti purtroppo, ma adesso vedo di dare un’occhiata ai post della Ste che nel 99,9 % dei casi sono proprio in linea con me come pensiero.
      Molto interessanti anche i post di Andrea in Thailandia, che ha passato tre giorni con gli elefanti (e la sua selezione è stata durissima)..! Un abbraccio

      27 Gennaio 2015 at 22:08
  • Reply alessia

    Sono capitata sul tuo blog per caso e ho letto un po’ di articoli con grande interesse, volevo farti semplicemente i complimenti! Continuero’ a seguirti.

    4 Febbraio 2015 at 14:40
    • Reply Paola Annoni

      Grazie mille Alessia, mi fa davvero super piacere! 🙂 Sentiti libera di scrivere qui e là sotto i post. Qui è un posto comodo, e mi piace sempre chi si sente a casa 🙂 buona serata!

      4 Febbraio 2015 at 20:57
  • Reply Marco

    ahi ahi ahi… il mito dell’Oriente crolla?!!?
    😀

    28 Aprile 2015 at 12:02
    • Reply Paola Annoni

      Quando scende l’entusiasmo si alzano le barriere del realismo, la poesia crolla. Ma non posso farci niente, il mio cuore tende sempre a est 🙂 Anche se devo ammettere che la Colombia mia ha fatta tetennare…!!

      29 Aprile 2015 at 16:37
  • Reply Marianna - Ti racconto un viaggio

    Comprendo le tue considerazioni ma ti assicuro che la Thailandia è un terra bellissima e non mi pento di averla vissuta da turista anche se molto on the road. Ci sono dei luoghi che, seppur turistici, rappresentano davvero l’anima di un posto e non si possono non visitare e, poi, non tutti gli elefanti sono maltrattati eh, anzi, i camp nascono principalmente con lo scopo di reintegrarli nella società e salvarli da una morte/sfruttamento certo. Io ne ho visitato uno di cui spero di riuscire a scrivere al più presto ed è stata un’esperienza molto bella! Magari ti lascerai ispirare per una prossima volta? 🙂

    24 Luglio 2015 at 11:37
    • Reply Paola Annoni

      Per fortuna dopo questo articolo sono tornata in Thailandia a giugno e ho fatto un po’ pace… Purtroppo la Thailandia comincio a conoscerla bene e quindi vedo anche tutte le sue brutture… Non ho mai detto che tutti gli elefanti sono sfruttati anzi, ho citato anche Andrea in Thailandia e le sue scelte nel trovare camp in cui vengono trattati bene 😀 Ho detto che purtroppo in Thailandia o fai il turista o tanto del loro mondo te lo perdi, perchè se vai alla scoperta solitaria tante volte non riesci a vedere quello che ti aspetti. Conclusione? Sono arrabbiata con la Thailandia, ma forse la amo più di prima e voglio tornare nella provincia di Trat! <3 Grazie per essere passata di qui!

      28 Luglio 2015 at 9:00
  • Reply Ludovagare

    queste sensazioni le ho sentite così mie… a differenza tua però il viaggio che ho fatto in thai rappresentava la mia prima volta in Asia e tante aspettative, e ora mi sento così delusa che temo di non essere adatta a questa parte di mondo. forse ho paura che sia tutto così a tratti enigmatico a tratti sfacciatamente venduto, e forse i sorrisi pacifici di questa gente mi innervosiscono anche un pochino se penso che nascondono furbizia e noncuranza per il mondo e per le sue bellezze.

    8 Settembre 2017 at 10:33
    • Reply Paola Annoni

      TI prego, non mollare. L’Asia ti shakera, ti sconvolge e ti fa incavolare come pochi posti nel mondo. Io l’ho odiata davvero fortissimo, poi torno e basta un gesto, un cibo, un paesaggio mozzafiato. Non è per tutti, non si concede facilmente con i suoi mille contrasti. Io la trovo veramente odiosa per le sue mille contraddizioni, il turismo brutale, la malizia della gente in certe zone. Poi trovi la tua dimensione, vai oltre la superficie, l’amarezza che si portano tanti angoli di Thailandia che poi diventano i tuoi piccoli posti da proteggere. Davvero, torna, con questa rabbia e questa consapevolezza. Sono sicura che ti piacerà di più <3

      25 Settembre 2017 at 14:03
  • Reply sandra

    interessante questo post, perchè mi piace leggere anche gli errori perchè aiutano ad affrontare la destinazione con altra consapevolezza. Io in thai ci sono stata una sola volta, ma era una situazione particolare, perchè ero sola ma qualcuno aveva organizzato tutta la mia permanenza sfruttando conoscenze locali. La prossima volta vorrei visitare il nord e seguirò questi “consigli”

    26 Gennaio 2018 at 20:56
  • Reply Roxana

    Io ho amato la Thailandia, pur capendo le sue difficoltà, come quelle che hai descritto tu. Ho fatto anche un po’ la turista ma non troppo: non sopporto neanche io il modo in quale vengono trattati gli elefanti, ecc. Credo che la Thailandia puoi amarla o odiarla. Io vorrei ritornare perché non ho visto tutto quello che vorrei e perché mi mancano un sacco quei sapori piccanti e speziati. 🙂

    22 Settembre 2018 at 19:04
  • Rispondi a Paola Annoni Cancel Reply