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Maui, Road to Hana: la strada più bella del mondo

Road To Hana

Ho cominciato a scrivere un post sui costi alle Hawaii, uno di quelli solo utili. Poi Gianni si è messo a sistemare le fotografie di Maui e della Road to Hana, una delle giornate più intense vissute sull’isola di Maui, il mio cuore ha fatto un sobbalzo, ed eccomi qui, a raccontare questo pezzo di viaggio alle Hawaii che mi ha dato il colpo finale per perdere definitivamente la testa per queste isole magiche.

Se non avete voglia di leggere il post, Innamoratevi definitivamente con questo video, se no guardate il video e leggete il post sotto!

La strada che costeggia tutta la parte est dell’isola di Maui è imperdibile: un susseguirsi frenetico di panorami che cambiano continuamente, ma che ti impongono di rallentare, di fermarti, di innamorarti un po’. Lungo la strada ci sono cascate nascoste, piante di eucalipto arcobaleno, scogliere favolose, surfisti. E una foresta di bambù.

Tempo fa avevo trovato un articolo, parlava dei posti nascosti ed imperdibili, ma non delle Hawaii, del mondo in generale. C’era una foresta di bambù che ricordava quella di Kyoto: io volevo andare lì, con tutte le mie forze. Era a Maui, lungo questa incredibile strada panoramica.

Partendo da Kahului, la prima tappa da fare è a Pa’ia, una cittadina hippie e fricchettona che fa da base per surfisti che poi si butteranno tra le onde delle spiagge vicine.

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E’ piena di hipster, negozietti carini gestite da cinquantenni che sembrano sempre appena uscite da un corso di yoga, ristorantini carini dai prezzi esorbitanti. Fate una passeggiata, andate a comprare qualcosa da mangiare da Mana Foods: è un negozio piuttosto grosso, con preparazioni fresche (insalate, pranzetti veg) e una vasta scelta di cibo sano. I prezzi sono decisamente abbordabili.

Se volete un gelato, aspettate di tornare in Italia visto che un cono da Ono gelato (si chiama così, senza la c!) costa come un volo intercontinentale in business class.

Il centro stiloso della città è tra la Baldwin Ave e L’Hana Hwy, da cui si diramano innumerevoli shop di canottiere finto vecchie dal prezzo folle. Noi ci siamo fermati a curiosare qua e là sperando di veder saltare fuori Willie Nelson.

Ho’okipa Beach Park and Lookout

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Cercate un parcheggio all’ombra e fate la stradina che dal lookout vi porta al mare, mettetevi lì e contemplate tutta la bellezza devastante di questo paradiso per surfisti: le onde sono altissime, e guardarle dall’alto non sembrano neanche troppo forti. Ma appena scendi, ti avvicini alle scogliere e… Ti accorgi che l’idea di buttarti in mare non ti sfiorerebbe neanche da lontano, soprattutto guardando gli appuntiti scogli di roccia lavica.

Invece impavidi surfisti dalla tartaruga perfetta si lanciano in mezzo al mare. Spesso troppo impavidi: infatti scendendo verso la spiaggia si vedono diverse croci commemorative di ragazzi che sono rimasti uccisi in quella spiaggia. Da pelle d’oca.

Prendete il sentierino a destra, che poi costeggia la collina fino alla spiaggia andando verso sinistra, il paesaggio cambia e ci sono tante panchine su cui sedersi e godersi il panorama.

Per arrivarci fermatevi poco prima del mile 9, e prendete la stradina sterrata che porta al parcheggio.

 

Jaws

A due passi dalla località di Ha’iku c’è la località più famosa del mondo per il surf estremo, è stata quasi un mistero che si mischiava a voci leggendarie di surfisti che avevano visto onde mastodontiche.

Il nome originario è Pe’ahi  è una strada sterrata che conduce a nord tra il miglio 13 e il 14 e il nome deriva proprio dal nome del film “lo squalo” (in inglese The Jaws), dopo che alcuni surfisti si sono ritrovati a subire un’attacco di queste incredibili onde, assolutamente imprevedibili.

Arrivare a questa spiaggia però, è impossibile.

Cioè, si può fare ma bisogna attraversare la casa di qualcuno che desisamente si è rotto le scatole di avere surfisti tra i piedi. Ecco perchè i surfisti esperti si fanno calare con l’elicottero arrivano via mare. Con la macchina si può arrivare fino al punto in cui finisce la strada e purtroppo, il panorama, non è un granchè, e la strada per arrivare lì è decisamente devastata.

Dopo il Mile 2 sulla Hwy 360 c’è un parcheggio, stop per andare poi con un trekking di circa 3.5 km (1.7 andata) verso le Twin Falls: non l’abbiamo fatto per paura di non riuscire a fare tutto durante la giornata. Con il senno di poi è stato un peccato non esserci andati, anche se logisticamente è stato meglio perchè si perde almeno un’oretta abbondante.

Huelo LookoutP_20160429_105331

Capirete di essere arrivati quando vedrete sulla sinistra un colorato chioschetto di frutta e frullati: il punto panoramico è proprio là dietro.

Fate una tappa, fatevi venire un coccolone guardando i prezzi degli smooties (7$) e scendete nel delizioso giardinetto curatissimo in cui vendono anche borsette fatte a noce di cocco. Il panorama è carino, ma senza esagerare.

Proseguite lungo l’affascinante strada tutta curve che si immerge in una densa foresta: ad un certo punto vedrete spuntare lungo la strada (dopo il mile 6), tantissimi meravigliosi eucalipti arcobaleno, piante dalla curiosa corteccia multicolor: non fermatevi lungo la strda perchè non c’è posto e molte curve sono cieche, ma non c’è problema perchè queste strabilianti e profumate piante si possono vedere più avanti lungo il percorso… Senza rischiare di fare incidenti.

Da questo punto in poi ci si immerge completamente nella bellezza della Ko’olau Forest reserve, e il clima sembra cambiare di chilometro in chilometro: in realtà è solo un’impressione data dalla maestosità e dal fatto che la foresta è veramente fitta. Anche se alle Hawaii è decisamente all’ordine del giorno che il meteo cambi ogni 10 km!

Haipua’ena Falls

Se avete la fortuna di trovare parcheggio nelle piccole piazzole di sosta prima della curva a gomito sul ponticello, fate tappa a queste deliziose cascate: dalla strada non si vedono perchè sono proprio dietro un piccolo e denso angolo di foresta. Volendo si può fare anche il bagno. Il sentierino è scivoloso e spesso ricoperto di fango, fate attenzione a dove mettete i piedi. Le cascatelle si trovano appena dopo il miglio 11.IMG_6285 (Medium)

Kaumahina State Way

Un delizioso parchetto con tanto di panchine per pic nic, gatti che scorrazzano qua e là e una vista discreta se fate la breve camminata che porta sulla collina.

E qui, comincia la vera avventura.

Ke’Anae Arboretum (1 km dopo il mile 16)IMG_6286 (Medium)

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Regalatevi una passeggiata in questo delizioso pezzo di foresta “allestito” con ogni genere di pianta, tra cui, appunto, gli eucalipti arcobaleno.

La prima parte è una passeggiata su una passerella asfaltata, su cui piovono fiori arancioni che decorano il tutto, poi sia arriva nella vera e propria “foresta”, dove i bambù dal fusto dorato e gli eucalipti dal tronco dai mille colori rendono questa camminata di circa mezz’ora, una tappa imperdibile. A differenza dell’altro arboretum, questo è gratuito. Un motivo in più per fermarsi!

Ke’anae Peninsula

Da qui, Gianni, mi ha dovuto letteralmente portare via. In questo piccolo paesino dalle origini veramente hawaiane (la chiesetta risalente al 1860 è veramente carina), c’è un parco che affaccia sulla scogliera di pietra lavica, e dal lookout puoi perdere un tempo infinito a guardare le onde bianche che si infrangono contro un scogliera verticale. Fortissimo, solo come il mare del Pacifico che viaggia per migliaia di chilometri e poi arriva qui, potente come non mai, azzurro, denso e intenso. Ovviamente fare il bagno è assolutamente impensabile.

Non riuscivo a smettere di scattare: lì, ferma, sempre più vicina al mare, ogni scatto più vicino.

Una delle cose che mi ha affascinato di più di queste isole è proprio questo: una scogliera nera davanti ad un mare azzurro al punto di sembrare irreale. E’ l’azzurro dei pastelli, l’azzurro di quando lo disegni da piccolo. E’ stupendo.IMG_6316 (Medium)

13475205_10154998059388327_4703492680346991049_oPoco più avanti, uno dei pochi motivi che poteva schiodarmi da lì: il cibo.

Proseguendo sulla Ke’anae road si trova la Aunty Sandy’s Banana bread, un chioschetto reso famoso da questo pesantissimo e buonissimo pane alla banana.

Non è economico (6$) ma è talmente denso e pesante che vi sazierà con un pezzetto. E’ davvero buonissimo e super bananoso.P_20160429_100707_BF

Noi l’abbiamo usato come pranzo, oltre a delle banane trovate lungo la strada: qui, lungo la strada, si trovano chioschetti degli onesti: la frutta è libera e abbandonata, poi c’è un barattolo in cui inserire i soldi, e così puoi comprare senza commesso da manghi, a banane a frutti esotici dei più svariati tipi. Basta essere onesti.

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Nel pezzo di strada tra Wailua e Nahiku fate un paio di stop: alle Three Brars Falls (c’è sempre tantissima gente, eventualmente, guardatele dalla strada) e le Pua’a Ka’a State, ma solo se volete provare l’ebbrezza di buttarvi in una pozza sotto una cascata (Mile Marker: # 22.6). Affollatissime, nulla di che, davvero. Ci sono diversi tavoli da pic nic, oltre ai bagni (dall’altra parte della strada) se avete il pranzo al sacco, o se non avete ancora finito il banana bread, potete fermarvi qui.

Ma andate oltre.

Il Wai’anapanapa State Park (la traduzione dall’hawaiano è più o meno “scintillante acqua” o “acqua che brilla con tinte arcobaleno” è un delizioso parco a cui si accede con una strada sterrata (con tanti “frutta- stop), ha una spiaggia nera deliziosa (Pa’iloa Beach anche se davvero minuscola, e se avete voglia di camminare potete anche vedere le Lava Caves, ma calcolando tutte le tappe della giornata qui ci arriverete lunghi. Quindi il mio consiglio è dare un’occhiata e proseguire, ci sono stop decisamente più belli.

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Qualche informazione in più su questo parco: se siete amanti delle grotte fermatevi a fare il bagno in queste, visitabili tramite un sentiero ad anello e in cui si può fare il bagno. L’acqua dolce galleggia su quella salata, e probabilmente veniva usata per la preparazione dei cibi o per il lavaggio dei Kapa (i tradizionali tessuti creati dalle sapienti mani delle donne che intrecciano fibre di arbusti locali): queste grotte fecero anche da scenario alla leggenda che narra dell’omicidio di Popo’alaea, la moglie di Chief Ka’akea scappata a causa della sua crudeltà: si nascose proprio in queste grotte, fincheè il suo riflesso non fu visto da Ka’akea, che la uccise.

Ecco come gli hawaiani spiegano la notte del Ku, quando i gamberi si riversano sulla spiaggia: questo tappeto di animaletti rossi che coprono la spiaggia e ricordano il sangue versato in quell’omicido.

 Dopo soli 5 km (3 miglia circa), ecco finalmente la destinazione:

Il minuscolo paesino dall’aria radical Chic praticamente isolato da tutto e celebre solo per gli splendidi resort che affacciano su pittoresco mare, in realtà è stato per moltissimo tempo il cuore pulsante dell’isola, e conserva un carattere fortemente hawaiano nonostante l’influenza turistica si faccia sentire.hana-maui

Prima di tutto potete fermarvi a prendere qualcosa da bere al Hasegawa General store, che appartiene alla stessa famiglia dal 1910, dove potrete trovare qualsiasi cosa (incluso del divertente merchandising), magliette, alimentari, gelati, canne da pesca e chi più ne ha più ne metta. Ovviamente il tutto ad un prezzo maggiorato.

A parte la storia, Hana ha un forte valore storico locale per le leggende che l’accompagnano da sempre: sulla collina accanto a Koki beach pare che sia il luogo in cui Pele – la dea del fuoco – ha combattuto la sorella maggiore, Namakaokaha’i, dea del mare: la sua anima è andata sul Kilauea, ma le sue ossa riposano qui.

Ma è solo una delle tante leggende: per esempio, si narra che il dio Maui ha portato vicine le isole Hawaii trainandole dal mare, agganciandole da Ka’uiki head, solo una tra le tante leggende che rendono questo posto ancora più magico.

Tanti da qui, tornano indietro.

Non fatelo, davvero. Da qui in poi forse si snoda la parte più oncredibile e scenografica di tutta la strada: panorami mozzafiato, trekking scenografici, foreste e meraviglie che davvero, non ha senso perdersi. E poi, la foresta di bamboo è dopo questo punto.

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Appena prima del mile 50 parte Haneo’o Road, una strada ad anello di circa 2.5 km che porta alla celeberrima Koki beach: si fa in macchina, con dei brevi stop. E che stop.

La meravigliosa sabbia rosso scuro di Koki Beach (un mix di sabbia rossa bianca e nera) che deriva dalla vicina montagna di cenere chiamata Ka Iwi o Pele, secondo la leggenda è il colore dato dalle ossa di Pele che riposano qui dopo la battaglia con la sorella.

E’ una meta per surfisti esperti, ma non è il caso di nuotarci: onde fortissime e nessun soccorso. Decisamente una pessima idea. Dalla fine di Koki Beach si vede una piccola isola a forma di cono, puntellata da tante palme da cocco: si chiama ‘Alau ed è un santuario per gli uccelli marini chiamati ‘IWA.

Se amate camminare non proseguite sulla collina, composta da un materiale franabile e quindi pericolosa.

In pratica: venite qui, contemplate la bellezza del posto, pucciate i piedi e poi potete andare.

Proseguite perchè dopo questa troverete una delle spiagge più belle che possa palesarvi davanti agli occhi: Hamoa Beach, quella che James Michener (lo scrittore statunitense che con Racconti del Pacifico del sud  nel 1948 vinse il Pulitzer) definì “l’unica spiaggia del nord pacifico che sembra appartenere al sud del pacifico”:  Hamoa Beach.

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Definita una delle spiagge più belle del mondo lungo una delle strade più belle del mondo, attira da anni personaggi del calibro di Oprah Winfrey: è la spiaggia di un hotel (Hana Maui) ma è accessibile a tutti ( Località: Haneo’o Rd – strada Loop; accesso @ Hana Hwy mm 50,1 e 49,1 Servizi: Docce, bagni, altri servizi per gli ospiti Hotel Hana Maui)

 

 Eccoci arrivati: il punto in cui volevo camminare da tutto il giorno, come se non mi fosse bastata tutta l’icredibile bellezza che questa strada sa regalare.

No. Volevo arrivare alle cascate e alla foresta di Bambù.

Inserito nella parte che affaccia sul Kipahulu dell’ Haleakala National Park, l’ingresso al parco è di 15$ e potete uscarlo poi per salire sull’areas sommitale dell’Haleakala “passando dall’altra parte”.

Ci immettiamo sul percorso. Comincia a diluviare. Mi viene da piangere.IMG_1583 (Medium) (2)

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Per fortuna la foresta è fittissima e quindi ripara un pochino dall’acqua che scende a secchiate: il meteo qui cambia come cambiano le caselle di una slot machine, di continuo e in maniera casuale, quindi ci mettiamo buoni in un angolo e aspettiamo che smetta guardando una puntata di new girl su cellulare.

Il Pipiwai Trail (la strada che porta alla foresta di bamboo), non è solo la strada per arrivare a vedere qualcosa di bello: di spassa attraverso un fitto bosco e davanti a cascate davvero maestose: le Makahiku Fall che cadono nella Infinity pool, vi regaleranno immagini da una prospettiva che sembrerà aerea.

Ed ecco la foresta, maestosa e affascinante che produce un suono musicale che sembra quello di tamburelli: i tronchi sbattacchiano tra di loro e rendono il passaggio ancora più curioso.

Si può arrivare fino in cima alle Waimoku Falls andando fino in fondo alla foresta di bamboo.

QUesta camminata di circa 5 km merita davvero, ma se non volete farvi la camminata potete anche solo “dare un’occhiata” potete fermarvi vicino al marcatore n.7  lungo la Hana Highway, ma questo posto si merita tutta la vostra fatica.

Oltretutto, se volete, si può anche prenotare la visita guidata con il ranger lungo questa hike: purtroppo solo la domenica dalle ore 10 chiamando al visitor centrer al numero:808-248-7375.

Gianni, tornati al visitor center, ha deciso di fare anche la breve camminata fino alla costa attraverso il Kuloa Point Trail, che porta con un percorso di circa 800 m totali, alla foce dell’Ohe’o Gulch. Io ero decisamente troppo stanca e accaldata, ma il percorso era davvero facile.IMG_1645 (Medium)

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Felici e contenti ci siamo rimessi in macchina, in direzione Kaupo, per poi tornare a a Kaului lungo l’ultimo avventuroso pezzo di strada.

GOdetevi il panorama maestoso,fate uno stop al delizioso Kaupo General store: sugli scaffali trovere centinaia di piccoli oggetti di antiquariato, macchine fotografiche storiche, piccoli angoli di mondi dimenticati. Prendetevi qualcosa da bere e sedetevi sul portico. Noi ci siamo messì lì, ad ascoltare un anziano che si dondolava sulla sedia e raccontava le meraviglie architettoniche di San Francisco, mentre un biondo surfista era terribilmente incuriosito dai nostri racconti italiani.

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Avete presente quei piccoli istanti di viaggio che ti restano dentro così tanto da non riuscire a spiegarlo?  Attimi sospesi di vita che non ti si scollano dal paesaggio magico che sovrappone il paesaggio regale a quello dei ricordi.

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La strada, da qui in poi, è tutta un “ooooh” senza limiti: surreale e suggestiva: la strada costeggia il gigantesco cratere dell’Halekala, attorniato da colline e colate di lava che creano spaccature nella parete rocciosa.

Ma come si può spiegare una cosa del genere?

Fatela tutta, riempitevi gli occhi di questa meraviglia: la Road to Hana è davvero una delle strade più belle del mondo.

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12 Comments

  • Reply elisa cipelli

    Assolutamente sì, assolutamente imperdibile!!
    Un giardino dell’Eden reale!
    Il tuo post racchiude una giornata sulla road to Hana ricca di splendore e di bellezza!
    :* Cippy

    29 Giugno 2016 at 11:23
    • Reply Paola Annoni

      che peccato che non sono riuscita a pubblicare prima che viveste quella strada stupenda…
      Ma mi sa che la magia vi ha comunque travolti <3
      ti abbraccio fortissimo

      15 Luglio 2016 at 20:10
  • Reply Paola

    Viaggio meraviglioso. Vorrei tornarci insieme al famoso “senno di poi” per fare molte cose e non farne altre. Grazie per aver spolverato i miei ricordi con il vento del tuo entusiasmo.

    29 Giugno 2016 at 11:33
    • Reply Paola Annoni

      Che bello il tuo commento <3 grazie... Col senno di poi farei più cose... Ma non possiamo usarla come scusa per tornare? 😉 Un abbraccio forte

      15 Luglio 2016 at 20:09
  • Reply Matteo

    Grazie per aver condiviso la tua esperienza in un racconto genuino, lo useremo come traccia durante il nostro viaggio di nozze!

    14 Agosto 2017 at 14:46
    • Reply Paola Annoni

      Dai che bellezza! Sono super felice che l’hai trovato utile… Quando partire? 🙂 vi piacerà tantissimo…
      E se vi serve un aiuto, io organizzo proprio viaggi di nozze! 😉 buon viaggio!

      14 Agosto 2017 at 14:57
      • Reply Matteo

        Saremo lì la seconda settimana di settembre 🙂

        14 Agosto 2017 at 16:46
  • Reply Gianni Coppola

    CIAO, grazie per le tue informazioni, volevo chiederti una info, per fare il percorso che inizia dal kuloa pointe che porta poi al pipiwai trail attraversando le foreste fino alle cascate, volevo chiederti in che punto preciso si parcheggia l’auto?

    23 Aprile 2021 at 16:12
    • Reply Paola Annoni

      Ciao Gianni! E’ molto comodo perchè puoi parcheggiare dove c’è il Kīpahulu Visitor Center, c’è un grosso parcheggio, attraversi la strada e puoi imboccare lì il Pipiwai TRail 🙂

      23 Aprile 2021 at 16:35
  • Reply Marzia

    Ciao e innanzitutto grazie per le preziose informazioni 🙂
    Vorrei chiederti se si riesce a fare tutto il giro in una giornata?
    Stiamo valutando di pernottare ad Hana per fare con calma e poi continuare ma i prezzi sono folli!

    14 Aprile 2022 at 16:38
  • Reply Kerima

    Ciao e grazie per il tuo racconto; sto cercando di organizzare al meglio il nostro viaggio alle hawaii ed i racconti come il tuo sono una manna dal cielo! Anche io però vorrei un consiglio e cioè sarei curiosa di capire se ha senso fermarsi a dormire ad Hana dopo aver fatto tutta la strada panoramica ed il giorno dopo continuare esplorando qualcosa in zona oppure se è meglio fare una levataccia e racchiudere tutto in una giornata e tornare la sera all’hotel in zona Lahaina.
    Grazie mille

    7 Giugno 2023 at 12:32
    • Reply Paola Annoni

      CIao Kerima! QUello che farei io è farla due volte, in due giorni diversi, una volta da un lato e una volta dall’altro 😀
      Per non cambiare ancora albergo e farsi la rottura solo per una notte ad Hana dove c’è poco niente! Però ecco, realisticamente se la volete vedere bene, io la farei in entrambi i sensi! Buone Hawaii!

      7 Giugno 2023 at 14:11

    Rispondi a Paola Annoni Cancel Reply