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    Cambogia, Pensieri qua e là

    #Nevadofiero

    controcorrenteNon è per modestia, ma davvero, il giorno in cui è stata distribuita l’autostima io ero in fila per i donuts con un ombrello aperto. E quindi è da qualche giorno che leggo splendidi post di persone che si vogliono bene e si guardano con dolcezza, orgogliose di alcune parti del proprio mondo, piccole perle di sé da condividere. Sì, sto parlando dell’hashtag #nevadofiero. Scrivi, nomini. E’ decisamente meglio della cagata di farsi fuori una bottiglia di vodka a martello mentre un tuo amico ti fa il video.

    E quindi mi sono sciolta leggendo Farah e Manuela e ho viaggiato col cuore leggendo Serena, per cui ammetto di avere un “debole” scrittorio (se la licenza poetica mi viene concessa): è una di quelle persone che potrei leggere anche se scrivessero di martelli pneumatici a percussione, e sono sicura mi piacerebbe lo stesso. E poi proprio lei, dopo quel post di viaggio mi ha taggata. Ed eccomi qui, a pensare a quelle tre cose di me di cui devo andare fiera. Ci ho pensato bene. Eccole qui.

    1 – Dal 2012 ho fatto scelte davvero impopolari, sono andata controcorrente e ho scelto cioè che era meglio per me.

    Mollare un lavoro certo, scegliere il ragazzo che sembrava il più disastroso, affidarmi alla sorte e a me stessa, tagliare rami secchi della mia vita. L’elenco infinito e lungo di cose che ho fatto tra i nasi arricciati e gli sguardi critici di persone che avevano camminato con me fino a quel punto. Mia madre che cerca di nascondere la disperazione, mio padre con gli occhi perplessi.

    E poi ho vinto.

    Non che io sia ricca, non che io sia famosa. Ma sono felice. Dopo aver passato mesi in cui mi vergognavo ma dovevo chiedere anche i soldi per fare metano alla mia Wanda del 1998 e a cui ho rinunciato a tutto, adesso ho una minima stabilità economica, un compagno che è meglio di un sogno, viaggi in programma, amici sinceri. Forse bisogna davvero passare l’inferno per vedere il paradiso. Ed eccolo, il mio paradiso. Fatto di vestiti da 5 € e sorrisi da 45 denti.

    2 – Ho viaggiato da sola e ho realizzato il mio sogno di vedere Angkor.

    AngkorLo ammetto, adesso lo racconto con una certa nonchalance, ma la sera prima di mettermi su quell’aereo della Aeroflot da sola (oltretutto, sai che sicurezza mi dava quella compagnia aerea… ) ero decisamente terrorizzata. Mi continuavo a dire “no ma ho la febbre, io non sto bene, mica posso partire” e poi circa 20 mila volte “ma che cazzo stai facendo? Vuoi far la figa e stai facendo il passo più lungo della gamba… Vedrai che ti perdi e succede qualcosa di catastrofico e devono far rientrare la salma”. E poi son partita. Ho passato il check in, i controlli, mi sono seduta in terra in un angolo del gate, ho salutato su fb inneggiando alle donne (sono partita l’8 marzo) e mi sono seduta accanto alle mie belle amiche russe che buttavano giù vino come acqua e vodka come latte. In quelle giornate in cui camminavo da sola per le strade impolverate della Cambogia, trovavo i ristoranti che cercavo (per chi mi conosce sa che è un’impresa), prenotavo autobus e prendevo aerei, beh, lo ammetto, anche se ero impaurita, mi sentivo davvero figa.

    Un piccolo episodio sulla mia preoccupazione dell’essere sola, soprattutto di notte: quando mi ha raggiunta Gianni, la prima notte, mi ha abbracciata nel letto. Io ho cercato di picchiarlo. Ho detto tutto.

    3 – Sono un’entusiasta cronica.

    WS

    Mi sono sentita prendere in giro mille volte per i miei “yeppy”,”uhuhuhu!” “uuuuao” e “bello da dio”, ma non riesco a non essere così. C’è troppa bellezza in giro, troppe meraviglie da vedere, troppe cose buone da fare, troppe persone belle da ascoltare da abbracciare e da cui imparare, troppi vini buoni da bere, troppo Bruce Springsteen da ascoltare. Io sono davvero entusiasta e felice per tutto, perché se non le prendi così le cose che ti capitano ti perdi davvero tanto della vita. La vita fa già abbastanza schifo quando cerchi di fronteggiarla, figuriamoci se la prendi pure con acidità. Bene chiama bene, male chiama male. E poi, la gentilezza rende tutto migliore, se sei gentile ed entusiasta le persone non possono non sentirsi contagiate (ok, io sono una persona ostinatamente gentile, anche con persone che si meriterebbero dei calci volanti nei denti).

    Ed ecco qui, a guardarmi in fondo a questa mini lista, in effetti questa è stata proprio una bella idea. Happiness is here and now, proviamo davvero a guardare il lato buono delle cose.

    Grazie Serena!

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