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Texas, USA, Viaggi

Attraversando il Texas

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Pecos. A me viene troppo da ridere. Prima città in Texas, e ripeto, a me viene troppo da ridere. È un posto scassatissimo! Case a pezzi e un carinissimo museo locale. E la locandina fuori dalla porta promuove i rodeo. Hei hoo.


Foto al murales “greetings from Pecos”, cerchiamo qualcosa da mangiare ma avvistiamo solo un venditore semiambulante di meloni e angurie e sportelli bancomat drive thru. Prego? Ce ne sono tantissimi! Passi lì, in questo baracchino che sembra una pompa di benzina e invece si possono ritirare i soldi senza fare nemmeno la fatica di aprire la portiera. Dai peró,  poi non lamentatevi perchè siete ciccioni.

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La strada é lunga e almeno dobbiamo arrivare a Fort Stockton, una delle cittadine piú grandi sulla I 10. Ok che il modello della cittá tipo americana si sviluppa su una main street e non intorno a piazze come da noi, ma qui é di una tristezza… La cosa piú divertente da fare credo sia la corsa dei trattori o, azzardo, la balera.
Ci fermiamo da Dairy Queen a mangiare un panino, anche se in realtá volevo solo vedere se facevano la stessa tiritera che mi son vista fare in Cina. Rinfresco la memoria: prendo sto gelato e la ragazza al banco gira a testa in giù il bicchiere dicendo una strana cantilena in un cinese, ovviamente, chiarissimo. Mi chiedo perplessa “che cazzo fai?!”, perchè non mi ero accorta che c’era la “clausola”se giro il bicchiere e si schianta sul bancone, il gelato non lo paghi. Pulisci ma non lo paghi. No dai, scherzo. Ma la storia del giragelato é vera. Qui invece ci attende solo un tipo che sembra peruviano che parla in un inglese incomprensibile. Prendiamo un panino “desperados” ( si chiama davvero cosí) e delle palle di pollo, che però sembrano quelle che mia mamma faceva col pan grattato e gli avanzi dell’uovo e parmigiano con cui preparava le cotolette. Buuuuu. Bocciato. Non ho preso neanche il gelato. Però ho controllato, il giragelato non lo fanno. Forse gli americani non sono cosí sgamati.
Ripartiamo e si vendono solo campi, sassi, strada e a volte qualche palo della luce. Guido ascoltando Bruce in cuffia per non svegliare il mio compagno che dorme. Campi, rido da sola passando per Crockett county e ho trasformato il gioco di verdoniana (o furiana?) memoria “100 punti campanile” in “100 punti corvaccio nero del malaugurio” perché con la versione originale avevo totalizzato un punteggio di zero in 200 miglia. Anche se é da idioti giocare da soli, ma é durissima vedere solo una strada dritta e una pianticella qua e lá.
Si passa per Artesia dove la prima cosa che si vede entrando in cittá è una specie di bunker molto poco mimetico con la scritta a caratteri cubitali in rosso “adult video”. Probabilmente lí dentro ce li girano.
E poi ad Artesia c’é…un distributore e poi basta credo.
Niente, nulla, strada.
Cittá, ci fermiamo! Facciamo benzina in un distributore incredibilmente affollato dove un ragazzo che definirei “robusto” e con una padella di sugo sulla maglietta da far invidia al Mago Oronzo fa benzina a un super rottame. Ma non nel senso di macchina vecchia- altrimenti insulterei anche la mia twingo di nome Wanda- ma di macchina furgoncino completamente sfondato sul davanti. Rimago perplessa, facciamo un giretto e ribattezzo la ridente cittadina di  Ozona col nome di “Oscena”e ripartiamo alla volta di Austin.
Passiamo per la piccolissima Harper, deliziosa, ma il Texas ha un’ora in piú e si fa davvero tardi.

E poi succede che il gioco 100 punti corvaccio possa tornare  ad essere 100 punti campanile perché capiti in un posto come Fredericksburg. Ci sono rimasta male: é una cittadina che sembra essersi teletrasportata dalla Bavaria, con tanto di chiese che svettano verso il cielo, panetterie con pretzel sull’insegna e birrerie a gogo. Rimaniamo sbalorditi. Dobbiamo farci un giro. Il quartiere residenziale sembra uscito da una rivista patinata, ogni casa é diversa e perfetta a modo suo, e poi i negozietti. E c’é un campo da calcio! Disarmante. E sfido chiunque a dire di aver sentito anche solo nominare Fredericksburg , contea di Gillespie, Texas.
Io sarò anche curiosa come una scimmia (non vedo l’ora di trovare una wifi per sapere che cosa ci fa una cittadina del genere nella patria del BBQ e del country), ma vorrei davvero conoscere e vedere tutto, e anche una giornata di viaggio nel piatto Texas diventa interessante.
100 punti campanile. C’é anche a Johnson city.

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