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Pensieri qua e là

Ragionamenti sparsi: perchè viaggio, perchè sono così.

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Oggi mi è stato chiesto di ragionare. Mi è stato chiesto di pensare un po’ al perché sono così incazzata per il viaggio in New England che è andato così così, sul perché ancora non riesco a togliermi dalla pelle una sensazione negativa di “andato male” che è legata ad alcuni problemini tecnici che preferisco non sbandierare sul blog. I posti comunque sono stati meravigliosi.

Ragiono. Mumble. Ragiono sul viaggio e sono costretta a ragionare un pochino più in grande.

Prima di tutto credo che il mio problema principale siano le ASPETTATIVE.

Non è un problema da poco. Mi sento dire da tempo che ho il radar rotto e quando una persona è un fallimento io tendo a vederci il bello, se è cattiva o fondamentalmente una persona negativa me ne accorgerò regolarmente solo quando ci avrò sbattuto il naso. E negli ultimi tempi ho rischiato di farmelo asportare più volte il naso per quante volte mi sono schiantata contro dei muri di delusione.

Secondo punto, l’OTTIMISMO. Io non ce la faccio più a pensare sempre subito male o comunque a vedere gli eventi o i posti con un’attitudine negativa. Se un posto è brutto diventerà automaticamente “caratteristico”, ”kitsch”, ”così brutto da esser bello” e le situazioni negative, gli errori o le disavventure… Semplicemente materiale per il mio blog. Da persona afflitta da sfighe e problemi e con una visione catastrofica del mondo sono passata dall’altro lato della barricata. Sono sicura che IL MONDO E’ ROSA SE LO VUOI cropped-logo-001.jpgVEDERE ROSA. E se lo guardi rosa non è così marrone anche quando è proprio marrone. Mi sono spiegata insomma.

Terzo punto. Uno dei miei punti deboli, uno dei miei talloni d’Achille è sempre quello di RIMANERCI MALE. Lo ammetto, io potrei citare a memoria la maggior parte delle risposte magari involontariamente poco carine che mi sono state date negli ultimi tre mesi. Ero un’adolescente obesa ed emarginata, quella sensazione di esclusione è sempre alle porte e io ho anche un grosso problema di AUTOSTIMA che mischiato al OVERREACTING è un mix davvero pessimo. Penoso direi. Sono sanguigna, mi incavolo, ma questa non è una giustificazione. Devo lavorarci su, ma per piacere, piano con le rispostacce. Non è una questione di offesa, proprio ci sto male. Sono un po’ sfigata, lo so.

E poi il FULCRO DELLA QUESTIONE.

IO NON VADO IN VACANZA, IO HO SCELTO IL VIAGGIO COME STILE DI VITA.

Credo che questo racchiuda tutti i miei sentimenti positivi e negativi. Io non ho soldi da spendere, quelli che ho li metto tutti in viaggi e diciamo che anche quando non ce li ho mi appoggio ad un microcredito caritatevole che potete ben immaginare chi è. Io viaggio perché per me è importante, perché è tutto.

Io viaggio perché sento che il mio cuore si riempie di gioia ogni volta che scendo da un aereo (salire mica tanto… la strizza non mi molla!) e vedo persone con un altro colore di pelle, che hanno tutto da insegnarmi. Io viaggio perché la mia cultura voglio che sia italiana, spagnola, cinese, vietnamita o statunitense. Io voglio sapere cosa si prova all’alba da sola ad Angkor o a sentire il silenzio disarmante dello Utah. Io devo sapere com’è un pad thai fatto in strada e sentire di cosa profuma un indiano (non puzzano, ve lo garantisco… Sanno di cardamomo, sempre!).

Io SCELGO di viaggiare, SCELGO di rinunciare a borsette e vestiti che anche io desidero, ma che penso potrei comprarmi ad un ventesimo del prezzo in un mercato di Laos.

Io viaggio perché voglio riguardare il mio sorriso nelle foto e vedere che è diverso, è pieno, carico. Io voglio sapere tutto quando sono in giro, voglio conoscere, toccare, annusare e vivere ogni momento del viaggio anche se a volte esagero (la spremuta con l’acqua del Gange, per esempio, potevo evitarmela).

IO SCELGO il viaggio perché lì, con quello zaino, sono davvero me stessa, mi sento figa, mi sento che sto facendo qualcosa che mi resterà dentro per sempre e che non si consumerà, soprattutto se lo scrivo. Io ho avuto la benedizione di trovare il compagno di viaggio ideale che è la mia fotocopia ma superorganizzato (una sera mi è stato detto che i programmi di viaggio di Gianni sono “patrimonio dell’umanità”… E io confermo, in pieno), uno che sorride sempre, che assaggia tutto, che non mi porta mai lo zaino ma che divide i dolci con me.

AI blog tour ho visto gente FELICE mentre assaggiava una ricotta o mentre guardava nei fondali qualche pesce strano, ho percepito una purezza d’animo senza boriosità che mi ha fatta sentire nel mio habitat naturale, ho conosciuto viaggiatori che si ESALTANO a raccontare un viaggio che hanno fatto, godono di quello che vivono, ne fanno tesoro.

Io mi incavolo, me la prendo, resto ferita abbastanza a lungo per passare per la stronza di turno (offesa+tristezza di regola significano quello, senza dubbio), mi è stato detto che io sono felice solo quando è tutto perfetto in realtà, dopo tutti questi ragionamenti sono arrivata ad una chiara e semplice conclusione: io mi arrabbio se cagano nel mio giardino di sogni e nel mio orticello di progetti: domani diventerà concime per far crescere broccoli e fiori più belli… ma per il momento, è soltanto merda.

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15 Comments

  • Reply manuelavitulli

    Concordo su tutto, compagno ideale incluso. Nessuno ci toglie il sorriso in viaggio! 😀

    11 Novembre 2013 at 7:41
    • Reply Paola_scusateiovado

      ma poi…non si potrebbe bandire la parola schifo dal vocabolario?! Serve?! 🙂 Noi sorridiamo dentro, tiè 🙂

      11 Novembre 2013 at 9:54
  • Reply Chris

    Essere ottimisti è una gran bella cosa, forse da grande ci riuscirò anche io.

    Per le aspettative penso che a volte possano rovinare un viaggio, per questo cerco sempre di non averne anche se è un po’ difficile,se ci si prepara su cosa vedere e cosa fare un’idea del posto ce la si fa per forza no?

    Ps: se cagano nel mio giardino divento una bestia 🙂

    11 Novembre 2013 at 8:01
    • Reply Paola_scusateiovado

      anche io non sopporto quando mi concimano il giardino senza che ci sia un’esplicita richiesta 🙂 Ottimismo cronico…yes we can, basta mettersi uno zaino sulle spalle e togliersi rigorosamente le scarpe, no? 😉

      11 Novembre 2013 at 9:53
  • Reply RespirareConLaPancia (@respirareCLP)

    Condivido pienamente tutto, ed anche sul carattere abbiamo molto in comune..fidarsi per poi rimanerci male, e me ne accorgo sempre dopo, e mi arrabbio il triplo. Questo naso mi sa che è da rifare decisamente.. 😉

    ps. commento con twitter perché non ho capito come funzionano gli altri.. -.-”

    11 Novembre 2013 at 9:01
    • Reply Paola_scusateiovado

      dovremmo cominciare a metterci una di quelle maschere da giocatore di basket col naso rotto 😉 alla fine il rimanerci male è un grosso difetto delle persone con il cuore aperto, un po’ più esposto. E da quello che scrivi si sente che tu giri col cuore appeso al collo in bella vista 😉

      11 Novembre 2013 at 9:58
  • Reply manuelavitulli

    son d’accordo con voi 🙂
    forse è per questo che vi apprezzo tanto e vi ammiro. Ho trovato in entrambe delle persone sincere, che non si nascondono dietro un tweet.
    Abbraccio a Lucia e Abbraccio a Paola.. sperando che presto diventi reale! :*

    16 Novembre 2013 at 19:13
  • Reply Green Shuttle Vivara

    A noi piace avere aspettative. A noi piace restare delusi. A noi piace restare sorpresi. Il viaggio e la vita in generale che cosa sarebbero se non andassimo a sbattere senza paura questi delicatissimi nasi contro i nostri oggetti del desiderio?
    Chi non va a sbattere mai, insomma, è protetto dalla propria incapacità di muoversi. Il suo naso è ancora perfetto, ma sente sempre gli stessi odori.

    p.s. dimenticavamo: ci piace anche quello che scrivi.

    27 Novembre 2013 at 15:08
  • Reply Giups1987

    Ciao Pla, come sempre, e come non mi stancherò mai di ripeterti le tue parole, i tuoi racconti riescono sempre a toccarmi il cuore.
    Da indefessa pessimista, ed ostinata negativa la sola cosa che mi viene di dirti è che il tuo sorriso e il tuo carattere sono state, tanti anni fa, la motivazione più forte per iniziare un’esperienza “formalmente” di 8 anni, ma in realtà lunga una vita, che è stata lo scoutismo.
    To scout alla fine significa più o meno scoprire, e tu hai questa splendida capacità di scoprire con i viaggi e di far scoprire con le tue parole… io, con le tue parole, ho scoperto che il mio cuore in fondo non è così gelido e distaccato, che ci sono cose anche nelle emozioni degli altri che mi riescono a scuotere.
    Detto ciò, augurandomi di aver scritto -almeno in parte- in un italiano comprensibile, ti saluto, ti abbraccio e ti ricordo che abbiamo un caffè in sospeso da un sacco di tempo… ma soprattutto, lascia che gli altri facciano ciò che vogliono, che siano le peggiori persone al mondo, alla fine il Karma saprà far tornare loro indietro il male che hanno fatto. Fidati. 😉
    Giulia

    1 Dicembre 2013 at 12:29
    • Reply Paola_scusateiovado

      Nell’elenco dei “perchè scrivo” potrei metterci questo commento..Quando leggo qualcosa di altri cerco questo, cerco di colmare il desiderio di sorridere ed emozionarmi sempre e sapere che questo riesco a farlo io… Beh, diciamo che è 100 volte più bello. Forse mettersi a nudo ed essere onesti ti avvicina un po’ di più a chi ti legge… Ma poi a te cosa te lo dico a fare, non ci crede nessuno che hai il cuore gelido, a me è sempre sembrato di pastafrolla! 🙂
      Buona giornata tesoro..

      2 Dicembre 2013 at 9:24
  • Reply Farah

    Questo è uno di quei post che esce fuori di getto, senza pensarci troppo, senza far caso a virgole e sintassi. Io li chiamo “flussi di coscienza” e, il tuo, l’ho letto tutto d’un fiato.
    Aspettative aspettative… evito sempre questa parola perché tendo anche io a farne carico prima di iniziare ogni avventura. Ma tu ci piaci così perché vivi con il sorriso e poi ti incazzi e poi ritorni a sorridere.. perciò non smettere di farlo, e soprattutto di raccontarlo!

    Un abbraccio,
    farah

    5 Dicembre 2013 at 11:38
    • Reply Paola_scusateiovado

      ok… QUesto commento mi era sfuggito. Evidentemente il destino aveva voglia di farmelo leggere in un momento in cui avrei potuto gustarmelo e sentirlo arrivare. Quante aspettative abbiamo? Sui viaggi, sulle persone…Dovremmo partire più “leggere” ma l’entusiasmo ci travolge…e quello è un po’ una fregatura. Sono sicura di una cosa però, di sicuro di persone come te non rimarrò delusa 🙂 SEi un tesoro! abrazos

      10 Dicembre 2013 at 22:02
  • Reply Hostelworld Travel blogger Award 2013 « Scusate io vado

    […] Ho risposto a lui, ho risposto a me stessa. E così è nato Perchè viaggio, perchè sono così. […]

    17 Dicembre 2013 at 21:23
  • Reply LaSimo

    come non essere d’accordo su ogni singola parola? 🙂

    9 Gennaio 2014 at 17:46
    • Reply Paola_scusateiovado

      Grazie Simo…anche se penso che solo i viaggiatori e chi insegue i sogni possano capire.. A quanto pare sei una di questi:) buona strada!

      12 Gennaio 2014 at 17:42

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