Sveglia all’alba quando la luna è ancora alta e in giro, ci siamo solo noi. Sto disperatamente cercando di disintossicarmi dal caffè e in queste situazioni è difficilissimo, riempirsi un bicchiere delle dimensioni di un vaso da notte di quella meravigliosa bevanda.. Ok, è chiaro che sono in estrema crisi d’astinenza. Cerco di calmare le mie brame di caffè con un’altra delle mie passioni perverse: gli oatmeal. Per chi non sapesse cosa sono è una specie di muesli da mangiare con il latte caldo. Il risultato è più o meno è come il pastone per il cane ma sa di mela e cannella e quindi a me piace. E poi c’è chi si butta su montagne di uova sode!
Consigli di viaggio
Nel mio immaginario, nello schedario dei “secondo me com’è”, sotto la voce “New Mexico” c’era solo una cartella vuota, un sombrero, due suonatori mariachi e un enorme punto interrogativo. Niente suonatori, nessun sombrero, solo un’alta concentrazione di gente che parla spagnolo e un’aria di storia che, beh, non è facilissima da trovare in giro per gli States. Non sono messicana, ho solo un 50% di sangue spagnolo, ma questo strano stato che confina con il Messico, quello vero, mi ha fatto sentire vagamente a casa. Forse no, ecco, non a casa, ma (usando un termine molto americano) “comfort”, nel senso che intendono loro di “comfort food”, tradizione con una punta di nostalgia. O forse neanche questo?
Sensazioni miste, ricordi a cinque sensi, quella strana sensazione di “hei, ma siamo davvero negli USA?”, equilibri strani in convivenze pacifiche. Benvewelcome in New Mexico!
Non scherzo, io ho chiesto di andare a vedere “quella cosa fighissima con il coso in mezzo e l’acqua intorno”. E sono stata incredibilmente accontentata. Quella cosa é un’enorme formazione rocciosa scavata sui lati dal fiume Colorado, in cui si piega e forma una curva di 180•, ed è da questo che prende, appunto, il nome di “ferro di cavallo”.
Ho scritto e riscritto il post su Las Vegas almeno tre volte e nell’ordine era troppo brutto, troppo banale, troppo didascalico e totalmente non esauriente. La domanda é: cosa dire di Las Vegas che non sia giá stato detto o visto dentro CSI o una notte da leoni o in qualsiasi altro film o telefilm in cui, la puntata sulla famigerata cittá del gioco é onnipresente come la puntata di Natale?
Direzione Palm Springs. Le mie reminescenze giovanili dicono yeeeee, perchè è proprio lì che Kelly Donna e gli altri ricchi di Beverly Hills 90210 andavano a farsi i weekend fuori porta. Lo dico subito e faró la mia classica figura da “geograficamente problematica”: io ero convinta che a Palm Springs ci fosse il mare. Sai, “primavera”… “sorgenti”… quando mi sono accorta dov’era sono stata molto zitta. E sono sicura che non sono l’unica a ricordarsi che Dylan andasse a surfare da quelle parti (anche se qui al manssimo si può fare rock ski visto che c’é deserto qui, lí e lá).
Partiamo belli carichi ma io necessito sempre e comunque un caffè e, possibilmente, qualcosa di dolce: è domenica mattina, dai, si puó.
Mamma se ti stai chiedendo se davvero ho cominciato a fare degli assaggi di vino alle nove del mattino la risposta è si. Papà lo so che sono il tuo orgoglio. E si, è così, il primo (ottimo) assaggio di vino è stato fatto all’ora di colazione. Tanto in Italia era orario di aperitivo e il fuso non l’ho proprio smaltito. Di seguito elenco con dettagli.
Muir woods e Point Reyes… La natura si rivela!
Sveglia dalle 5:30. Devo prendere il giro giusto e far capire al mio organismo dove sono dislocata se non voglio crollare alla 5 di sera perchè il mio corpo si ostina a farmi crollare dal sonno come se fossero le 2 del mattino, poco male visto che la visita ai parchi é molto meglio farla presto, come in tutte le cose, meno gente c’é, meglio é. Ok, a parte ai concerti che fa molta tristezza. Arriviamo a Muir Woods intorno alle 7:50 del mattino e un gentilissimo ragazzone che assomiglia all’amico pellerossa di Renegade (o è Chuck Norris ad avercelo?) vestito con la divisa del parco, ci comunica che l’ingresso fino alle 9 è gratuito se vogliamo. Cioè, la persona che ti vende i biglietti che ti dice come non pagare! Fantastico, davvero. Parcheggiamo nello spiazzo vicino all’ingresso (oltretutto, ho letto ovunque che questo parcheggio è sempre stracolmo e bisogna parcheggiare a circa 100 metri dall’entrata), senza traffico di pulman, auto e pedoni. Più comodo di così…
Il parco è sorprendente: sarà che è il mio primo parco nazionale, sarà che le luci e l’aria fresca del mattino mi piacciono da sempre, sarà che non c’è nessuno… Ma ti senti davvero parte della natura!