Deve essere una questione genetica: da un mix italo – spagnolo non può nascere niente di nordico. A parte mia zia che è inglese ed è una persona adorabile, io e i popoli che vanno oltre le Alpi proprio non ci troviamo.
Europa
Il nostro itinerario è stato balordo, ammettiamolo. Abbiamo vagato tra le regioni tedesche, fatto tappa nella capitale, siamo riscesi, risaliti… E poi abbiamo puntato alla Francia.
Quindi non è un itinerario che consiglierei se aveste un tempo limitato da spendere in Germania.
Ho quindi scelto di dividere i post in zone che potrebbero diventare itinerari ripetibili, e non le stranezze di due a zonzo per l’Europa con una tenda nel baule.
Se avesse avuto una qualsivoglia utilità pratica avrei studiato antropologia. L’evoluzione degli esseri umani ancora riesce a sbalordirmi.
Dopo essere partiti da casa alle 4:15 di una non troppo fredda mattina di novembre arriviamo a Milano Malpensa, parcheggiamo, passiamo ai controlli (per sbaglio saltando la fila ma impiegandoci più degli altri vista la famiglia di arabi che ha fatto un casino senza precedenti “passa tu, aspetta, le scarpe, no il kebab e il cibo li devi far passare, no non potete passare insieme..) e poi ci accomodiamo senza fretta nel nostro posto pre assegnato con Easyjet.
Partiamo per Amsterdam per andare all’Affordable art fair e vedere le foto di Gianni esposte, vedere i canali e il museo di Van Gogh che sogno e desidero da una vita, l’Hermitage, i musei di fotografia. Mi ero dimenticata per un attimo che l’italiano medio va ad Amsterdam per sfondarsi di canne. Me ne sono accorta sena dubbio alcuno mentre ero circondata da baldi giovani sulla ventina tutti vestiti uguali, ma la mia attenzione è stata tutta catalizzata dal tizio davanti a me, che, esaltato dalla vacanza che lo attendeva, non è riuscito a stare zitto nemmeno un minuto, ma questa su logorrea da emozione, mi ha permesso un’analisi sociologica a dir poco interessante. Ecco gli highlights che questo simpatico milanese del ghetto ha saputo regalarmi.