Di cinema non ne parlo mai. Perché sono un po’ grezza ed ignorante a riguardo, e la mia cultura cinematografica è nata e cresciuta su pellicole di così basso livello da imbarazzarmi a citarle.
Ma forse, un seme, da qualche parte c’era.
Posso dirlo? Il South Dakota è uno stato STRAORDINARIO.
C’è tutto, e non c’è una mazza.
La densità della popolazione è di circa 4 persone per km² (in italia siamo 201) però dai, sono in crescita.
Siamo passati dal Colorado al South Dakota in un caldo pomeriggio d’estate. Non so quanto tempo abbiamo impiegato perché il paesaggio è stato pressoché identico per centinaia di chilometri, senza una variazioni di paesaggio. Se dovessi dare una definizione del Wyoming potrei chiamarlo il giorno della marmotta del paesaggio: tutto uguale, tutti campi, tutto giallo, tutto piatto (collinette qui e lì per movimentare il paesaggio).
Se tempo fa mi avessero chiesto “qual è il tuo stato americano preferito?” Fino a quest’ultimo viaggio credo che avrei risposto California per i parchi naturali, le valli del vino e un’accoglienza deliziosa. E poi ci sono Joshua Tree e i deserti. Non serve altro. Poi mi sono innamorata del Vermont, del South Carolina. E poi lo Utah. Lo Utah è qualcosa di straordinario. Però al secondo posto ci avrei messo la Louisiana. Per quella terra provo un amore profondo, quasi esagerato per quello che ho visto. Ma è lì, nella pancia, e non si spiega. Ma dopo l’ultimo di viaggio, so dove vorrei stare per il resto dei miei giorni: in Colorado.
Cedar Breaks è finito in direttissima nella mia top 3 dei parchi sconosciuti preferiti: sembra un perfetto scontro tra Grand Canyon e Bryce Canyon, ma con il vantaggio di non avere grandi masse tra i piedi. È spettacolare.