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Paola Annoni

    Cambogia, Consigli di viaggio, Viaggi

    CAMBOGIA: istruzioni per l’uso

    In tantissimi forum che ho guardato prima di partire non sono riuscita a trovare qualcuno che spiegasse a dovere come dove e quando, come se fossimo tutti sgamati. Sarà che non mi sento particolarmente furba in un territorio così turistico e in cui tre quarti della gente sa dire in inglese all’incirca 10 parole.

    Quindi ecco le istruzioni per l’uso miste alla mia giornata di ieri.

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    Thailandia, Viaggi

    Mercati thailandesi: la mia prima volta, accompagnata da thai

    Be Thai.

    Avevo chiesto alla mia amica di Bangkok di farmi fare tutto ciò che fanno loro, portarmi nei posti meno turistici possibili, farmi vivere Bangkok e il suo hinterland dall’interno e provare a capirne il vero movimento. Presto accontentata. Anche se su certe cose dovrei fare meno la sgaggia.

    Sveglia alle sette per andare in un mercato davvero locale lontano dalla confusione di Bangkok e da quei mercati “turistico-caratteristici”, e qui mi accorgo in un secondo netto di essere l’unica farang in un mercato di soli thailandesi. Perfetto, quello che volevo. Read more

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    Thailandia, Viaggi

    Un tranquillo sabato a 40 gradi

    Sono riuscita a dormire un bel po’, ma qui, come dall’altra parte del mondo, la mia giornata comincia solo se bevo almeno un caffè. Normale, americano, mischiato con schifezze varie. Sono riuscita a far partire bene una giornata anche con una zozzeria poltigliosa come il caffè vietnamita. Lo so, è effetto placebo e una dipendenza… ma almeno non fumo. Dew, la mia amica thai mi ha portata in una caffetteria in stile starbucks in cui vendevano oltre che the, matcha e caffè vari anche dei supermodernissimi e di design oggetti per la casa. Sono rimasta incantata davanti a una specie di accetta con dei fiori di ciliegio stampati sopra. Bellissima, ma non ho voglia di avere problemi in dogana.

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    Thailandia, Viaggi

    Venerdì sera Thai style

    Il mio obbiettivo a Bangkok era conoscere dentro il lifestyle dei thailandesi, e se il pensiero comune impone che passino il loro tempo mangiando riso sorridendo e cercando di prostituirsi, scopro con un grande piacere che… no, sarebbe davvero folkoristico ma, no. Loro il loro weekend lo passano nei mall, dove si mangia e soprattutto dove possono godersi il clima polare prodotto dai tanti odiati (da me) condizionatori.

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    Thailandia, Viaggi

    Un pranzo alternativo: l’esperienza di mangiare in una casa thai

    E’ RECORD!

    Uno di quei record che non serve a niente, ma non importa. Sono stata sveglia 40 ore. Ma si sa, Bangkok è Bangkok. E’ la terza volta che ci torno e ha un non so che di familiare..il casino, le bancarelle, il fatto che mi si è già bloccato il collo per i folli sbalzi termici fuori-dentro (la temperatura dello sky train sono quasi sicura venga decisa dal serial killer del camion frigo thailandese…ci sono circa 6 gradi e fuori 40!!). Casa.

    Oltretutto questa volta ho la fortuna di essere scarrozzata in giro da una splendida ragazza del posto che come regalo di benvenuto mi ha offerto un ottimo pranzo homemade a casa sua. Fantastico.

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    Russia, Viaggi

    Welcome on board…Il mio primo volo intercontinentale da sola

    Mi sono sempre chiesta con quale criterio le compagnie aeree scelgano i tuoi compagni di viaggio. Età? Nazionalità? Solo e semplice caso? Facce da panico vengono spedite tutte in fondo a destra dell’aereo?

    Nel volo che mi ha portata da da Milano a Mosca sono stata abbinata a una japanese girl (ha i tratti orientali, ma la totale assenza di gusto nel vestire le assegna automaticamente il bollino di giapponese… scopro dopo che, in effetti, veniva da Tokio) e a una russa veramente poco simpatica che ad ogni minimo movimento si attacca al sedile di fronte come di regola fa mia madre quando è seduta sul posto del passeggero.

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    Cambogia, Cina, Giappone, Pensieri qua e là, Thailandia, Viaggi

    Born free

    In quanti hanno abusato di questo modo di dire? Born wild, born to be free. Ho pure una maglietta comprata in saldo da h&m che riporta questa scritta. Un po’ ridicolo il tutto, ma incredibilmente mi sento così. Libera.

    Libera di dire quello che voglio, di fare quello che voglio, di esprimermi liberamente senza aver paura di esser fuori luogo. Libera, alla fine di essere me stessa. Read more

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    Cuba, Viaggi

    Mi sono piantata prima di iniziare…

    Ok. Mi ero ripromessa che avrei scritto costantemente e che non sarebbe stata la promessa che mi faccio continuamente legata al “andare a correre/camminare/palestra/dieta”… Eppure è bastato un intensissimo periodo di lavoro e un “piccolissimo” viaggio dall’altra parte del mondo dove internet è una fantastica utopia che viaggia a 42k (a 56k ci viaggia solo se la tirano con un calesse)… e così, le parole sono rimaste dentro.

    Gennaio è stato il mese della svolta.

    Il primo gennaio, per inaugurare l’anno nuovo, ho deciso che l’avrei fatto: avrei comprato quel biglietto.

    Fatti due calcoli e soprattutto fatti due conti, ho scelto l’andata e il ritorno da due posti diversi e lontani, e in una manciata di click ho deciso il mio destino. O perlomeno i primi 6 mesi di questo 2012.

    Ma adesso, parliamo di Cuba.

    Salsa, Che Guevara, rum, sole, mare… bla, bla, bla. Non ho voglia di parlare di roba da catalogo.

    Cuba è follia. Se solo si ha voglia di uscire dalle stradine turistiche, lontano dalla Bodeguita del medio e dai resort di Varadero.

    Perdendosi tra le strade sconnesse e piene di buche del Vedado si scoprono mercati improvvisati, “bar” che in realtà sono solo finestrelle aperte sui soggiorni delle case dove il caffè è migliore e la pizza… sorprendente. E tutto per pochi centesimi, perchè lì si paga con pesos cubani e non in CUC, i pesos per turisti che sono sempre abbinati a prezzi turistici.

    Una domenica mattina siamo capitati davanti a una chiesa metodista, in cui siamo stati accolti come persone di famiglia e abbiamo potuto assistere a una messa cantata, dove anche i vecchietti ballavano, cantando, con una gioia divertita difficile da trovare nelle austere chiese cattoliche.

    Il percorso stato intenso e focalizzato sulla parte est dell’isola, tralasciando Santiago, Guantanamo e tutta la zona più lontane da l’Havana.

    La prima tappa è stata la valle di Viñales, incantevole parco naturale, dichiarata patrimonio dell’Unesco nel 1999. Semplicemente un Eden, dove si possono scoprire i segreti dei campesinos su come avvolgere le foglie di tabacco, bere rum miele e succo di pompelmo direttamente dai frutti, gustarsi “il miglior mojito di Cuba” (peccato che in ogni bar, ristorante, casa particular, paladar o baracchino si promuovono sempre allo stesso modo…) e ingozzarsi di aragosta tutti i giorni per la folle cifra di 8 euro… pasto completo.

    Siamo ospiti di una famiglia, o meglio due (visto che siamo stati splittati su due case che, ovviamente, non erano quelle prenotate), o meglio: qui tutti sono “cugina/sorella/cognata della vicina di casa” e con un po’ di fortuna e spirito di adattamento siamo finiti in una casa particular pulita e dove la quantità di cibo è calcolata per elefanti.

    to be continued..

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    Pensieri qua e là

    Step 1 – Parlare con mia madre

    Confidando nel suo “dovresti farti una vacanza…ma da sola!!” detto qualche giorno fa, ho preso il coraggio a due mani e comunicato a mia mamma che che sto progettando SUL SERIO di partire per un po’, mettermi lo zaino in spalla e magari gironzolare per il sud-est asiatico evitando il freddo inverno che si sta prospettando e mettendo un po’ a posto i pensieri che da troppo tempo si affollano nella mia testa.

    Risultato?

    Una delle migliori conversazioni tragicomiche della storia.

    Forse ha visto che non stavo scherzando o che non la prendevo leggera come le altre volte in cui vagheggiavo dei “voglio andare via” senza ben specificare dove come e soprattutto quando.

    Dopo aver balbettato qualcosa come 36 “ma..ma..ma..” mi ha cominciato a proporre mete alternative, stagioni in montagna, parti sperdute della sua amata Spagna, IL CAMMINO DI SANTIAGO ( dove a suo dire potrei incontrare BELLISSIMI ragazzi, buoni, simpatici e intelligenti…vorrei sapere che pubblicità ha visto…) dove verrebbe volentieri anche lei, si è spinta addirittura negli Stati Uniti dove  potrei lavorare e imparare l’inglese come si deve.

    La parte migliore? Nel panico e nella preoccupazione di “volerla far morire di paura” perchè ci sono i thailandesi cattivi che vendono le bambine di 6 anni (forse è ancora convinta che io li abbia, 6 anni),   mi ha proposto come ennesima meta alternativa…VASTO (CH)!

    Senza nulla togliere alla ridente cittadina abruzzese ma…Vasto!?

    Da lì la conversazione è degenerata, parlando di risciò (tuc tuc), capanne, riso e gente che, secondo il suo parere, non avrebbe nulla di meglio da fare che violentarmi o farmi a pezzettini per vendermi al mercato nero degli organi ( vi avviso, il fegato mi sa che non riuscireste a rivenderlo!).

    Ma è senza dubbio una delle migliori conversazioni mai fatte con mia madre, che in fondo, credo solo voglia venire con me…

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    Pensieri qua e là

    Quando apri gli occhi e tutto finalmente è chiaro…

    Ero già pronta con il pigiama antistupro infilato, la borsa dell’acqua calda in mano e un libro in mano su cui stavo già progettando di addormentarmi.

    Drinnn.

    Mio padre è rimasto a piedi con la macchina e io ho dovuto guidare per due  ore abbondanti nella nebbia per andarlo a recuperare. Si fa. E’ famiglia.

    Ma stamattina quando, per l’ennesima volta ho dovuto grattare via il ghiaccio dalla macchina e correre al lavoro per sorridere in quella maniera accondiscendente ai capricci della gente annoiata ho capito che davvero era arrivato il momento.

    Il mio posto in questo momento non è qua.

    E’ ora.

    Da piccola sognavo di fare l’hostess.

    Da quando ho 16 anni dico di volermene “andare per un po’”… sognando le Fiji e il Madagascar.

    Credo che si arrivato il momento per trasformare un sogno in progetto.

    Ce la farò?

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